Omicidio Giulia Tramontano, disposta la perizia psichiatrica per Impagnatiello: “Non penso di essere pazzo”
Omicidio Giulia Tramontano, disposta la perizia psichiatrica per Impagnatiello
Al termine della seconda parte dell’interrogatorio ad Alessandro Impagnatiello, il barman imputato a Milano per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano e del figlio che quest’ultima portava in grembo, la Corte d’assise presieduta da Antonella Bertoja ha disposto la perizia psichiatrica nei confronti dell’uomo.
“Essere così superficiale da andare a confessare la relazione parallela alla mia compagna in gravidanza era l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo. Non sto dicendo che io sia pazzo, ho sperato di crederlo, ho voluto credere di essere pazzo. Non penso di essere pazzo” ha dichiarato Impagnatiello nel corso dell’interrogatorio.
“Dissi a Giulia della relazione parallela e la sua reazione fu negativa. Era scossa quella sera” ha aggiunto Alessandro Impagnatiello in Aula.
Riguardo a una foto di coppia scattata poche settimane prima del delitto e appesa nella loro casa, l’uomo ha dichiarato: “Quel quadro fu un regalo perché la foto ci piaceva particolarmente, rappresentava un bel momento per me, il momento di ritrovare nuovamente la mia strada con Giulia. Rivedevo Giulia”.
“Anche se in questi mesi, mi sono reso conto che a Giulia ho dato parecchia sofferenza che non vedevo. Non le ho dato le attenzioni e la cura che volevo darle. Però in quel momento ho ritrovato Giulia. Le regalai questo quadro, una nostra foto abbastanza grande che simboleggiava un momento per noi bello e importante” ha aggiunto.
Alla domanda se avesse sentito l’altra ragazza durante la vacanza con Giulia, Impagnatiello ha risposto: “No, le dissi che andavo con amici. L’ennesima menzogna. Le dissi che non volevo sentirla. Infatti i primi giorni di vacanza mi scriveva, ma io non le rispondevo. Mi ero dimenticato di lei in quei giorni. Non la cercavo, non le scrivevo, non le rispondevo. Allontanarmi da lei in quella occasione mi riuscì. Poi purtroppo tornammo a Milano e ricaddi”.
A questo punto, però, il pm ha fatto notare che in realtà risultano 0ltre 500 scambi tra foto e messaggi tra Impagnatiello e l’amante: “Sì è vero, mi scriveva, mi cercava, io tardavo a risponderle, mi ero distanziato moltissimo da lei. Era un rispondere ai dieci, venti messaggi che mi mandava, era una cosa minuscola rispetto al nostro standard”.