Omicidio Cecchettin, l’esperta: “Filippo Turetta ha incolpato Giulia della propria infelicità, oggi i figli sono abbandonati a se stessi”
Omicidio Cecchettin: “Turetta ha incolpato Giulia della propria infelicità”
La psicologa Vera Slepoj analizza l’omicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato nella giornata di ieri, domenica 19 novembre, in Germania.
Intervistata dal Corriere della Sera, l’esperta ha prima di tutto dichiarato: “Non è un caso di femminicidio classico, dove l’assassino agisce in un percorso di violenza, di stalking, di minacce, che sfocia nell’uccisione. Qui l’assassinio rientra nell’ambito della questione familiare. Di uno sfascio di relazioni”.
La psicologa, poi, spiega perché Turetta “ha trasferito nella storia sentimentale tutta la sua visione ideale”.
“Quando si legge che voleva fare tutto assieme a Giulia, anche il percorso universitario, emerge l’idealizzazione sproporzionata. E qui entrano i contenuti educativi, le utopie sui sentimenti, come la pretesa ‘fusionalità’. Lo vedo nei pazienti adolescenti, credono che bisogna condividere tutto. Pesa in loro la cultura dell’amore inteso come possesso, fino a diventare parte totale della vita”.
Sul fatto che l’omicidio rientro nell’ambito della questione familiare, Vera Slepoj spiega: “I figli sono abbandonati a se stessi. Non c’è percorso educativo. Alla fine si organizzano costruendo finte famiglie. Formandosi con le canzoni e i modelli proposti dai trapper. Non riescono ad essere intercettati dagli adulti”.
Secondo l’esperta i genitori dovrebbero “Esserci. Devono entrarci nel rapporto”. Questo non significa che debbano trasformarsi in psicologi: “Non serve. Farebbero meglio ad evitare di riempire i figli di attività. Li accompagnano ovunque ma non stanno con loro. Meglio andare a mangiare una pizza insieme. Magari per scoprire la musica che ascoltano e capire dove si stanno andando ad infilare. E preoccupante il deserto in cui vengono su i figli di oggi. Soprattutto i maschi. Ai quali si chiede sempre di stare dentro l’azione, lo sport e non dentro la relazione”.
Per Vera Slepoj è necessario “ripartire dall’educazione civica, dal rispetto. Per esempio proporre i grandi romanzi d’amore, dove l’amore anche tragico è vissuto. Per apprendere che se ami non devi accoppiarti nella ‘fusionabilità'”.
La psicologa, poi, spiega cosa può essere accaduto a Filippo Turetta: “Gli è sfuggita di mano la prospettiva di vita. E non è riuscito a gestire il significato della vita dell’altro: ha pensato che l’altro dovesse entrare nella sua. Ma Giulia se n’è andata. Un atto per lui inconcepibile. Ha accumulato astio e l’ha incolpata della propria infelicità”.