Obbligo vaccinale: sanzioni “una tantum” da 100 euro per chi non si immunizza, fino a 1500 per i lavoratori senza Green Pass
Obbligo vaccinale: sanzioni “una tantum” da 100 euro per chi non si immunizza, fino a 1500 per i lavoratori senza Green Pass
Da domani entrerà in vigore l’obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni, la principale misura introdotta dall’ultimo decreto Covid del governo, valido fino al 15 giugno. Per chi non rispetterà l’obbligo, le sanzioni scatteranno a partire dal primo febbraio, e prevedono il pagamento di una somma una tantum di 100 euro. Secondo quanto riportato da La Repubblica, la sanzione sarà inflitta dall’Agenzia delle entrate, tramite l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli relativi alle anagrafi vaccinali.
Oltre alla sanzione prevista per tutte le persone soggette all’obbligo, ossia cittadini italiani e stranieri di almeno 50 anni, residenti in Italia o anche solo soggiornanti, è prevista un’ulteriore sanzione per i lavoratori over 50 che violeranno l’obbligo di green pass “rafforzato” (rilasciato solo a vaccinati o guariti) per accedere al posti di lavoro, in vigore dal 15 febbraio. In questo caso la sanzione è compresa tra 600 e 1.500 euro. I lavoratori ultracinquantenni che non rispetteranno l’obbligo vaccinale perderanno inoltre il diritto alla retribuzione e saranno considerati assenti ingiustificati, senza ulteriori conseguenze disciplinari. Per chi invece violerà l’obbligo di green pass per accedere alle attività in cui è richiesto, come i mezzi pubblici, la sanzione è compresa tra 400 e 1.000 euro.
Nelle scorse settimane l’accelerazione della quarta ondata di Covid-19 e l’emergere della variante omicron, hanno aperto il dibattito nell’Unione Europea sull’imposizione dell’obbligo vaccinale. Diversi paesi hanno già annunciato l’imposizione di obblighi vaccinali, come la Germania che potrebbe imporlo a febbraio se il parlamento approverà la misura nelle prossime settimane. A novembre l’Austria era diventato il primo paese europeo ad annunciare il vaccino obbligatorio, senza distinzioni d’età, a partire da febbraio. Il governo austriaco ha previsto una sanzione di 600 euro inflitta ogni tre mesi.