Nuovo decreto, le raccomandazioni del Cts al governo contro la variante Delta: green pass solo dopo la seconda dose
Il rilascio del green pass solo dopo il completamento del ciclo vaccinale e il potenziamento della campagna vaccinale, soprattutto per gli over 60: sono queste le indicazioni che il Comitato tecnico-scientifico (Cts) comunicherà al governo in un documento che sarà consegnato all’esecutivo nelle prossime ore, in vista dell’approvazione del nuovo decreto che renderà obbligatoria la “certificazione verde” per accedere nei locali e non solo. Il contenuto del dossier, che punta a indicare la strada per contrastare la diffusione della variante Delta, è stato pubblicato oggi in esclusiva dal Corriere della Sera, in un articolo firmato da Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini.
Nel documento, messo a punto dopo la riunione del monitoraggio settimanale di venerdì scorso, si sottolinea “l’allerta per l’evidente incremento dei casi dovuti alla variante Delta, connotata da maggior contagiosità e capacità d’indurre manifestazioni anche gravi o fatali in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino” e vengono suggerite una serie di soluzioni. Tra queste “il tracciamento di tutti i casi e il loro sequenziamento“.
Green pass solo con doppia dose
Dal momento che la variante Delta colpisce anche chi ha una dose sola di vaccino, gli scienziati hanno evidenziato che il green pass andrà rilasciato solo dopo il 14esimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale (ovvero dopo la seconda dose di vaccino o dopo il vaccino monodose J&J), dopo un test diagnostico o dopo la guarigione infrasemestrale.
In Italia 27 milioni di persone (il 50 dei 54 milioni di over 12) hanno già completato il ciclo vaccinale. Dieci milioni di cittadini hanno avuto una sola dose e attendono di fare il richiamo, mentre 17 milioni di persone (il 31 per cento degli over 12) non hanno fatto nemmeno una dose di vaccino.
Dove sarà obbligatorio il green pass
La “certificazione verde” dovrà essere obbligatoria in tutti i luoghi in cui c’è rischio di assembramenti. A stilare la lista dei luoghi sarà la cabina di regia del governo, che si riunirà entro mercoledì. Secondo quanto trapelato, la lista includerà: le discoteche con capienza al 50 per cento e i ristoranti al chiuso, oltre a stadi, palestre, eventi, concerti, luoghi dello spettacolo, treni, aerei e navi. Il decreto stabilirà inoltre sanzioni per chi entra senza certificazione in luoghi dove invece è prevista, con multe fino a 400 euro.
Verso il cambio dei parametri per le fasce di rischio
Il governo, infine, col decreto modificherà i parametri per le fasce di rischio, sulla base dei quali si determinano i colori delle Regioni, attribuendo un peso maggiore al numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva. L’obiettivo è quello di mantenere l’Italia in bianco almeno fino a Ferragosto, evitando nuove chiusure. Il provvedimento, inoltre, prorogherà lo stato di emergenza di almeno tre mesi.
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