Nuovo decreto Covid per dopo Pasqua, passa la linea del rigore: ecco le nuove regole
Il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua. Durante la conferenza stampa di ieri, il premier Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno annunciato le misure che entreranno nel nuovo decreto Covid, in vigore dal 7 aprile, che stabilirà le restrizioni anti-contagio valide fino alla fine del mese. Per lunedì alle 17 Speranza ha convocato, insieme alla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, i governatori regionali per un ulteriore confronto, ma la scelta è stata fatta.
Il provvedimento conferma sostanzialmente tutte le restrizioni attualmente in vigore, bocciando la linea di ministri e presidenti regionali del centrodestra che chiedevano una ripresa sia pur graduale delle attività. L’unica novità riguarda la scuola, dove gli alunni fino alla prima media torneranno in presenza nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50 per cento quelli delle superiori. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le regole del nuovo decreto:
L’Italia chiusa per un altro mese, 11 Regioni in zona rossa
I dati dei contagi e delle vittime, per scienziati e governo, non consentono allentamenti e l’unico spiraglio viene usato dal decreto Covid, come abbiamo detto, per il rientro a scuola dopo Pasqua degli alunni fino alla prima media. Fino al 30 aprile, tutte le Regioni saranno in zona rossa o arancione. Esclusa per il momento dunque la zona gialla, con le relative possibili riaperture. I due fine settimana festivi, ovvero il ponte del 25 aprile e quello del primo maggio, saranno da zona rossa per tutti.
Da lunedì 29 marzo, più di metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta che si aggiungono alle regioni (Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Veneto) e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure.
Torna invece in arancione il Lazio, che si unisce ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Sicilia e Umbria. Il cambio di colore per il Lazio scatterà però martedì, alla scadenza della precedente ordinanza.
Bar, ristoranti, negozi, sport e spettacoli
Con tutta l’Italia in zona rossa e arancione, anche dopo Pasqua per via del decreto Covid resteranno ancora chiusi bar e ristoranti. Nelle zone arancioni, riapriranno invece i negozi dopo la chiusura forzata nel weekend di Pasqua. La riapertura di palestre, piscine è rinviata a data da destinarsi, e slitta anche quella di cinema e teatri (prevista il 27 marzo). Chiusi anche musei e mostre.
La proposta di ministri e governatori di centrodestra era di riaprire nelle zone di minor contagio bar e ristoranti a pranzo anche se fino alle 15 o alle 16 in modo da evitare gli incontri per l’aperitivo. Durante la conferenza stampa di ieri, Draghi ha precisato che non è esclusa una “correzione” dopo due settimane se la curva epidemiologica dovesse scendere in maniera significativa.
Decreto Covid dopo Pasqua: spostamenti e seconde case
Il decreto in vigore dal 7 aprile prorogherà anche il divieto di spostamento tra le regioni. Ci si potrà spostare da una Regione all’altra solo per comprovate esigenze» — motivi di lavoro, salute e urgenza — con l’autocertificazione.
Resta invece la possibilità di andare nelle seconde case anche se si trovano nelle regioni in zona rossa, purché vi sia soltanto un nucleo familiare e a condizione che non ci siano altre persone. Alcune ordinanze regionali — in Toscana, Valle d’Aosta, Puglia, Alto Adige e Campania — hanno però vietato anche questo tipo di trasferimenti.
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