Il noleggio bici a lungo termine debutta a Milano con Swapfiets, l’assessore Granelli: “Mobilità sempre più sostenibile”
L'operatore olandese sbarca in Italia con un servizio di noleggio a lungo termine che differisce dallo sharing e che ha già riscosso successo in vari Paesi europei: con un abbonamento mensile si ha a disposizione una bicicletta personale, nonché un'assistenza già inclusa
Milano prosegue il suo percorso di revisione della mobilità anche grazie alla presenza di nuovi operatori privati, come l’olandese Swapfiets, che ha inaugurato il suo primo store nella centralissima location di via Lupetta 3. A fare gli onori di casa è stato Marco Granelli, assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici, il quale ha ricevuto la prima bici con la distintiva ruota anteriore blu, dai giovani fondatori di Swapfiets e dal console generale Johan Verboom.
“Fiets” significa “bicicletta” e “swap” significa “scambio”, ma non si tratta di un servizio di sharing come quelli già molto diffusi in città. L’idea innovativa di Swapfiets viene così spiegata da Richard Burger, uno dei tre fondatori: “Colmiamo il divario tra il possedere e il noleggiare un mezzo, unendo entrambi gli aspetti in un nuovo modello di abbonamento. Il nostro è un servizio che garantisce ai propri utenti di avere a disposizione una bici sempre funzionante e si rivolge agli appassionati delle due ruote che usano la bicicletta spesso, se non addirittura quotidianamente, e amano pedalare spensierati, senza doversi preoccupare di manutenzione o riparazioni. In definitiva, crediamo che per rendere le città più vivibili siano indispensabili soluzioni di mobilità alternative ed ecosostenibili come la nostra, che aiutano a ridurre il traffico automobilistico”.
La sostanziale differenza rispetto ad altre soluzioni di mobilità leggera è quindi l’avere a disposizione una bicicletta a uso personale e un servizio tecnico di riparazione e assistenza attivo 7 giorni su 7. Swapfiets riserva ai suoi utenti un abbonamento smart ed estremamente flessibile che può essere annullato mensilmente e include un servizio di riparazione completo in store, per una riparazione più veloce e immediata anche senza prenotazione, e garantito entro 48 ore a domicilio, comodamente presso la propria abitazione e prenotabile tramite app. Qualora non fosse possibile sistemarla entro 10 minuti, la bicicletta verrà “sostituita”. Anche in caso di furto, l’abbonato riceverà subito una nuova bici sostitutiva, a fronte però del pagamento di una piccola franchigia assicurativa.
Nel suo debutto milanese, Swapfiets propone due modelli: la classica bicicletta olandese “Original” e la “Deluxe 7”, una premium citybike a 7 rapporti progettata direttamente da Swapfiets al costo mensile di 16,90 euro e 19,90 euro. A seguire, per rispondere alle diverse esigenze degli utenti, nelle prossime settimane arriverà anche la nuova e-bike “Power 7”, modello elettrico proposto a partire da 74,90 euro al mese. Un concept che all’estero ha già avuto successo a partire dal 2014, anno di fondazione di Swapfiets, e che nello scorso mese di giugno ha visto oltre 200mila utenti attivi tra Paesi Bassi, Danimarca, Belgio, Germania, Regno Unito e Francia.
Per l’ingresso sul mercato italiano non ci poteva essere una porta di accesso migliore di Milano, città europea tanto per collocazione geografica quanto per vocazione, nella quale la trasformazione della mobilità è partita ben prima che il Covid-19 obbligasse tutti a rivedere le proprie abitudini consolidate. Non a caso, il primo utente a testare il servizio è stato proprio l’assessore Marco Granelli, fortemente impegnato a promuovere una mobilità più leggera, rispettosa dell’ambiente e del distanziamento sociale, attraverso la creazione di piste ciclabili che colleghino il centro con le periferie: un obiettivo che la Giunta Sala intende perseguire nonostante episodiche contestazioni, nella convinzione che a lungo termine cittadini e commercianti ne apprezzino l’effetto, come già avvento negli scorsi anni con l’introduzione di Area C, che ha scoraggiato l’uso di auto nel centro cittadino attraverso l’introduzione di un pedaggio.
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