Nirmal Purja e le polemiche: “Io poco attrezzato sul monte Rosa? So quello che faccio”
“Ho guidato spedizioni per 11 mesi su montagne oltre gli 8000 metri, parliamo di 32 salite e non ho mai fallito. Ormai le mie dita dei piedi sono come ramponi. In realtà ho abbastanza esperienza per correre su e giù per la montagna con le scarpe da trail running. In più indosso il miglior modello di calzatura prodotto dal mio sponsor”. Nirmal Purja, leggenda dell’alpinismo himalayano e anche di Netflix, dove un documentario racconta le sue imprese, ha voluto chiudere così, con un sorriso, le polemiche per aver raggiunto la vetta del Monte Rosa a 4.554 metri di altezza, con sneakers e pantaloncini.
“Le polemiche? Non ne sapevo nulla, non avevo letto niente”, le sue parole a La Repubblica. “So quello che faccio, va bene così. Quel che ho raggiunto nessuno lo aveva fatto prima di me. Le persone pensano che sei in sicurezza solo se sali con ramponi e scarponi. Loro sono saliti e scesi in sicurezza? Assolutamente sì. Per me non è così difficile, anche mia nonna può farlo. Era una piccola gita con il team della Red Bull. Era per condividere delle stories con il team”. Poi ha raccontato degli incontri avuti lungo la salita: “Quando mi hanno incrociato mi hanno detto “Wow, sei Nirmal, sei un vero eroe”. Mi hanno riconosciuto. Coloro che invece non mi hanno riconosciuto invece mi hanno detto “Come sei basic”. Basic? ma io sono ok. So esattamente quelle che facevo. Al mattino mi sono svegliato in perfette condizioni. Per me 4500 metri non sono difficili”.