Ama licenzia 33 netturbini a Roma: “Assenteisti cronici, hanno saltato 300 giorni di lavoro”
L’assenteismo dilagante e immotivato ha portato, da novembre ad oggi, a 33 licenziamenti tra i netturbini dell’Ama: i dipendenti dell’azienda municipalizzata avevano l’abitudine di non presentarsi a lavoro, al punto che nel mese di dicembre avevano accumulato 300 giorni di “sparizioni”, spesso coperte grazie ad alcuni furbetti del cartellino che timbravano al posto loro. Il tasso di assenteismo nel 2022 aveva toccato il 19%, il responsabile delle Risorse umane, Antonio Migliardi, non ha potuto fare a meno che intervenire.
Il codice disciplinare dell’azienda comporterebbe, dopo 4 volte che non ci si presenta a lavoro senza una motivata ragione, il licenziamento. Ma Ama si limitava a sospensioni di 10 giorni senza stipendio. Ora però si è passati al pugno duro. Alcuni avevano mancato fino a 100 giorni di lavoro in un anno. In tre sono stati mandati a casa dopo aver patteggiato in Tribunale per il furto di carburante poi rivenduto.
Recentemente un netturbino che è stato sorpreso in una sala slot e in cerca di sesso a pagamento: il contenzioso è ancora in corso, non è stato licenziato. Dall’altra parte l’azienda vuole incentivare e “premiare quei comportamenti già accaduti che onorano l’azienda – spiega Migliardi – ad esempio quando un capozona si mette direttamente a spazzare in situazioni di crisi o un collega dell’Atac subisce un’aggressione e un operatore Ama lo difende. Vogliamo incoraggiare la cura, l’integrità e l’inclusione”.