L’aria nei polmoni e quel colpo alla testa: cosa sappiamo sul secondo neonato sepolto da Chiara Petrolini
Il neonato dato alla luce lo scorso 7 agosto da Chiara Petrolini è stato ucciso dopo il parto: non è vero, come ha sostenuto in un primo momento la 22enne, che era nato morto. È quanto emerge dall’autopsia effettuata sul corpo del piccolo, trovato sepolto in un sacchetto nel giardino di casa della giovane, a Traversetolo, in provincia di Parma.
A riferirlo è Quotidiano Nazionale, secondo cui l’esame ha stabilito che il neonato morto aveva aria nei polmoni. Una circostanza che contrasta con la ricostruzione fornita dalla madre del piccolo, che aveva detto di averlo sotterrato perché nato morto.
Non solo. I medici hanno rilevato anche l’esistenza sul cadavere di un segno derivato da un colpo alla testa. Potrebbe essersi trattato di un colpo dato volontariamente per ucciderlo, ma non è escluso che possa essere stato causato da un urto contro una mattonella del cortile mentre veniva seppellito in giardino.
Chiara Petrolini è attualmente indagata a piede libero per omicidio volontario e occultamento di cadavere. La ragazza ha confessato di aver ucciso sia il neonato partorito il 7 agosto sia l’altro, quello ritrovato nei giorni scorsi – anch’esso nel giardino di casa sua – frutto di una gravidanza risalente a circa un anno fa.
Su questo secondo corpicino sono ancora in corso gli accertamenti tecnici e scientifici da parte degli inquirenti, che non solo puntano a stabilire le esatte cause di morte ma dovrebbero anche confermare che la madre del piccolo era Chiara e che il padre – come per il primo bebè – era il suo fidanzato (oggi ex) Samuel.
La 22enne ha sempre sostenuto di aver fatto tutto da sola riuscendo a nascondere entrambe le gravidanze sia al ragazzo sia ai genitori sia alle amiche. Avrebbe partorito nel bagno di casa senza l’aiuto di nessuno.
In queste ore gli investigatori stanno interrogando le persone che frequentavano la giovane per verificare che effettivamente non siano coinvolte altre persone.