‘Ndrangheta, sequestro da 400 milioni a un imprenditore del settore scommesse
Il sequestro, eseguito con il coordinamento della Dda, si colloca nell'ambito dell'operazione "Galassia", che nel 2018 porto a 18 arresti per una pluralità di associazioni per delinquere
‘Ndrangheta, sequestro da 400 milioni a un imprenditore del settore scommesse
La Guardia di finanza di Reggio Calabria ha eseguito un sequestro di beni per 400 milioni di euro nei confronti di Antonio Ricci, imprenditore di 43 anni, attivo nel settore criminale del gioco d’azzardo. Il sequestro, eseguito con il coordinamento della Dda, si colloca nell’ambito dell’operazione “Galassia”, che nel 2018 porto a 18 arresti per una pluralità di associazioni per delinquere operanti in tutta Italia attive nel settore della raccolta delle scommesse. Ad essere coinvolte erano le cosche reggine De Stefano-Tegano, Pesce-Bellocco e Piromalli.
La misura riguardante il nuovo sequestro è stata emessa dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale su richiesta del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e del pm Stefano Musolino e riguarda compendi societari e rapporti finanziari. A effettuare il sequestro sono stati i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria insieme a personale dello Scico di Roma, con il coordinamento Dda diretta da Giovanni Bombardieri.
Con l’indagine “Galassia” erano state scoperte varie associazioni attive, all’epoca, con i marchi “Planetwin365”, “Betaland” e “Enjoybet” che operavano in rapporto con le cosche di ‘ndrangheta consentendo a quest’ultima di infiltrarsi nella propria rete commerciale e di riciclare ingenti proventi illeciti, dall’altro traendo supporto per l’ampliamento dei propri affari e per la distribuzione capillare del proprio marchio sul territorio.
Per i pm, Ricci utilizzava per la raccolta delle scommesse – in assenza della concessione – siti completamente illegali, celando la raccolta illecita di scommesse dietro il fittizio schermo giuridico costituito da Centri trasmissioni dati (CTD) e Punti vendita ricariche (PVR). Come spiega l’agenzia Ansa, le attività illecite sarebbero state condotte con la società “GVC New Ltd” e, successivamente, della “Oia services Ltd”, entrambe con sede a Malta ma, di fatto, attive in Italia.
Quando iniziarono gli arresti nel 2018, Ricci si era reso irreperibile. Poi fu rintracciato a Malta dai finanzieri dal Nucleo di Polizia economico e finanziaria di Reggio e dello Scico di Roma e, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, arrestato dalla polizia maltese nell’aprile scorso. Successivamente è stato rimesso in libertà dall’Autorità giudiziaria di Malta.
In relazione al provvedimento del Tribunale delle misure di prevenzione di Reggio Calabria, la società OIA Services LTD si dichiara “del tutto estranea ai fatti contestati a soggetti che non hanno alcun tipo di partecipazione nell’asset della proprietà”. “Ad oggi, infatti, la Società OIA Services LTD, così come potuto accertare dalla stessa Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha sempre svolto l’attività di raccolta del settore “giochi e scommesse” nel pieno rispetto della normativa del settore”, si legge in una nota.
“Pertanto, alcuna attività illecita può essere contestata ad OIA Services LTD che continua ad essere una società sana e di primo livello nell’ambito dei concessionari di giochi. Il provvedimento del Tribunale delle Misure di Prevenzione, quindi, non riguarda l’attività posta in essere da OIA Services LTD che continuerà, come ha sempre fatto, ad operare nel pieno rispetto delle regole in costanza di uno spirito pienamente collaborativo con la Procura di Reggio Calabria”.