Nave delle armi, vincono i portuali di Genova: l’imbarcazione saudita ha lasciato l’Italia senza caricare materiali militari
Nave armi Genova | La nave saudita Bahri Yanbu attraccata ieri al porto di Genova per caricare materiale militare da utilizzare nella conflitto in Yemen ha lasciato l’Italia. Una grande vittoria dei portuali Genovesi, dopo un’intera notte in sciopero insieme alle associazioni pacifiste.
Nessun materiale bellico imbarcato – La nave si dirigerà verso Alessandria D’Egitto e non ha imbarcato né i cannoni né i generatori elettrici militari. Nel porto sventola ancora lo striscione con su scritto: “Stop ai traffici di armi, guerra alla guerra”.
La mobilitazione della Cgil – Ad occuparsi del caso della nave delle armi è stata soprattutto la Cgil Liguria. Il sindacato aveva indetto uno sciopero dei lavoratori portuali genovesi, per evitare che la nave cargo potesse effettuare il suo carico dallo scalo di La Spezia e lì imbarcare sia i generatori che dei cannoni da guerra Caesar di fabbricazione francese.
La guerra dimenticata – L’Arabia Saudita è direttamente coinvolta nella guerra civile in corso in Yemen. I lavoratori portuali della Filt Cgil avevano chiesto di poter ispezionare l’imbarcazione per verificare l’eventuale presenza di armi.
Stop allo sterminio degli yemeniti – In una nota la FILT-CGIL ha ringraziato “tutti i lavoratori, le associazioni ed i cittadini che questa mattina hanno contribuito alla riuscita della manifestazione di protesta riguardante la “Bahri Yanbu”.
Il Prefetto questa mattina ha dichiarato che è stato evidente come non si potesse escludere che questo carico serviva ad un campo militare.