Naufragio Bayesian, così le vittime hanno tentato di salvarsi: “Intrappolati come topi, hanno cercato aria fino all’ultimo”
Naufragio Bayesian, così le vittime hanno tentato di salvarsi
Intrappolati come topi mentre il Bayesian affondava al largo di Palermo: è la drammatica ricostruzione del naufragio della barca a vela avvenuto nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 agosto nel tratto di mare davanti a Porticello.
Secondo la ricostruzione, possibile grazie alle testimonianze dei sopravvissuti e alle analisi delle piante dello yacht, le persone rimaste vive sono riuscite a mettersi in salvo gettandosi in mare.
I 7 dispersi, di cui attualmente 6 ritrovati senza vita, hanno invece cercato di spostarsi nelle zone della barca non ancora sommersa dall’acqua.
I passeggeri del Bayesian, infatti, hanno tentato di salvarsi cercando aria sul lato opposto dell’imbarcazione rispetto a quello in cui si trovavano ritrovandosi, però, “intrappolati come topi”.
All’appello manca solo la figlia 18enne di Mike Lynch, Hannah. Le operazioni di soccorso continuano nonostante le difficoltà: “A 50 metri di profondità, possono stare non più di 12 minuti ciascuno. Si sta cercando la ragazza che potrebbe essere intrappolata in una camera e coperta da suppellettili e da materassi galleggianti”.
L’imbarcazione sarebbe rimasta pressoché intatta e si troverebbe attualmente sul fondale, appoggiata sul fianco destro. La Procura di Termini Imerese indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni colposi.