La moglie di Beppe Grillo: “Quella notte non ho sentito nulla di anomalo, Ciro e gli altri erano tranquilli”
La moglie di Beppe Grillo: “Io non ho sentito nulla, Ciro e gli altri erano tranquilli”
“Non ho visto e sentito nulla di anomalo, Ciro e gli altri il giorno dopo erano tranquilli”: è la testimonianza di Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro, ai magistrati sulla notte in cui nella villa del comico si sarebbe consumato uno stupro di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese.
A pubblicare alcuni stralci dei verbali della moglie di Beppe Grillo è il quotidiano La Stampa. Parvin Tadjik, infatti, nel periodo in cui si sarebbe consumata la violenza era in vacanza in Sardegna si trovava nella sua villa, a pochi metri dalla dependance, messa a disposizione di un’amica della donna, dove si sarebbero svolti i fatti.
“Non abbiamo visto e sentito nulla di anomalo. Io, la mia colf che tutte le mattine faceva le pulizie e rassettava anche la dependance dei ragazzi ma neppure il giardiniere e la mia amica Cristina che, dopo un periodo di vacanza trascorso insieme a me, si era alzata presto per partire dalla Sardegna” ha dichiarato la Tadjik ai magistrati.
La dependance dove si trovavano il figlio Ciro e i suoi amici si trova proprio a pochi metri dalla villa di Beppe Grillo. “Non avendo spazi a sufficienza per ospitare anche gli amici di mio figlio e comunque volendo mantenere la mia privacy ho chiesto a una mia amica con cui ci scambiavano favori di poter dare in uso la sua abitazione ai ragazzi per il periodo di vacanza. L’immobile di nostra proprietà si trova al civico 36 mentre quello della mia amica al 37. Le due abitazioni sono vicinissime e adiacenti. E in realtà sono divise solo da un patio”.
“Per motivi di tranquillità mia – precisa Tadjik – avevo chiesto durante la vacanza ai ragazzi di tenere le finestre aperte della sala anche di notte, così come facevo io, in modo da essere sempre comunque in contatto con loro, fermo restando che le zanzariere restano chiuse”.
La donna poi ripercorre la mattinata seguente al presunto stupro: “Mi sono svegliata presto perché ho sentito la mia amica partire passando dalla porta finestra ma non mi sono alzata. L’ho fatto alle 9 quando ho fatto colazione nel patio adiacente la casa e devo dire che non ho sentito o visto nulla di anomalo”.
Anche la colf che “faceva le pulizia tutti i giorni anche nelle casa in uso ai ragazzi” e il giardinieri che “quella mattina lavorava nei giardini antistanti le abitazioni” non avrebbero notato nulla di strano secondo la moglie di Beppe Grillo.
“I ragazzi erano tutti tranquilli – continua la donna – e non mi è stata fatta alcuna confidenza specifica sulla serata. Se non che avevano conosciuto due ragazze che si erano fermate da loro perché non se la sentivano di rientrare a Porto Pollo e che avevano fatto una spaghettata insieme. Anzi, proprio quel giorno con i ragazzi abbiamo registrato un video sul mio telefono che abbiamo inviato a tutte le altre tre mamme. Ci conosciamo tra noi da tanto tempo e con i loro genitori abbiamo anche una chat su Whatsapp dove ci teniamo in contatto e in cui ho postato il video dei ragazzi”.
Sulla serata antecedente alla violenza, Parvin Tadjik poi racconta di aver “accompagnato con la mia macchina i quattro ragazzi in discoteca al Billionaire perché volevo evitare che tornassero in auto. Preferivo prendessero il veicolo di giorno”.
Leggi anche: 1. “Dopo quella notte era sconvolta”: parla un amico della ragazza che ha denunciato Ciro Grillo e i suoi amici 2.“Mi hanno violentata”: ecco cos’è successo quella notte nella villa di Grillo in Sardegna. La ricostruzione 3. Beppe Grillo: “Mio figlio non è uno stupratore. Allora arrestate me” 4. Il dolo di Grillo tra pregiudizi e luoghi comuni 5. Il video di Grillo andrebbe mostrato nelle scuole ogni volta che si deve spiegare come non si parla di stupro (di S. Lucarelli)