Milano, agente e operatori della polizia locale arrestati perché toglievano multe (in cambio di soldi e regali)
Scoperti 33 episodi di corruzione
Milano, toglievano multe: agente e operatori della polizia locale arrestati
Un agente e due operatori amministrativi della polizia locale arrestati perché toglievano multe o le facevano pagare in misura ridotta. È una singolare vicenda emersa oggi 26 luglio 2019 a Milano, dove sono scattate le manette per accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica ai danni della Pubblica Amministrazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale e corruzione.
Le tre persone coinvolte sono state arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale. Le indagini sono state condotte invece dal Nucleo Investigativo di Milano.
Milano, tre della polizia locale arrestati perché toglievano multe: denuncia e indagini
Come spiegato dai militari dell’Arma le indagini sono nate da una denuncia presentata nel gennaio 2018 presso la Tenenza di Rozzano, sempre in provincia di Milano, e hanno dimostrato l’esistenza di un sistema criminoso che, sfruttando alcune applicazioni del software che gestisce la riscossione delle sanzioni al Codice della Strada, consentiva di evitare il pagamento di contravvenzioni o di pagarle in “misura ridotta” anche quando non più consentito per la scadenza dei termini.
L’agente e i due operatori amministrativi della polizia locale di Milano, tre donne di età compresa tra i 57 e i 58 anni, in cambio dei favori ricevevano denaro, trattamenti estetici e sanitari, cene presso ristoranti ed altro, causando un danno erariale a Comune che è stato stimato in oltre euro 31mila euro.
La denuncia un anno e mezzo fa fu presentata da un uomo cui era stato proposto di pagare la metà della cifra dovuta in contravvenzioni al Comune. L’inchiesta ha poi portato a riscontrare un totale di 33 episodi di corruzione, con altrettanti indagati in concorso. I carabinieri hanno lavorato al caso insieme alla polizia locale.
Le tre donne agivano sul sistema informatico della Polizia locale, modificando la stringa alfanumerica che corrisponde al pagamento delle sanzioni, andando a sfruttare una potenzialità del software che consente all’operatore di correggere eventuali errori. In particolare cancellavano un pezzo della stringa appartenente alla multa da pagare, inserendo il codice di una già pagata da altri cittadini.
In cambio dei loro servizi chiedevano il pagamento del 50 per cento del debito ma anche pranzi al ristorante o trattamenti estetici.
Il comandante dei vigili urbani, Marco Ciacci, ha spiegato come l’area delle procedure sanzionatorie sia una struttura complessa, che gestisce 3 milioni e mezzo di sanzioni ogni anno, e ha sottolineato che “chi commette questi atti mina l’onestà di tantissimi operatori. Il lavoro è fatto di etica e per questo è importante essere tempestivi”. “Questi sono casi isolati da trattare con fermezza”, ha commentato.