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Arte, cultura, spettacolo e turismo: criticità e punti di forza nella ripartenza di Milano

Immagine di copertina
Il Cenacolo Vinciano (foto dalla pagina Facebook ufficiale)

Il Sindaco Sala e l'Assessore Del Corno all'assemblea del Coordinamento Spettacolo Lombardia. La Città Metropolitana punta a valorizzare il patrimonio diffuso della "Grande Milano"

La ripartenza nel post-lockdown rappresenta un problema per il settore dell’arte e della cultura, fortemente penalizzato dalle norme sul distanziamento sociale. Alle 18.00 di oggi il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno parteciperanno all’assemblea pubblica indetta dal Coordinamento Spettacolo Lombardia, presso la Triennale. Hanno confermato la loro partecipazione anche noti protagonisti del settore quali Elio De Capitani (Teatro Elfo Puccini), Sergio Escobar (Piccolo Teatro), Andrée Ruth Shammah (Teatro Parenti), Renato Sarti (Teatro della Cooperativa), Giancarlo Bozzo (Zelig teatro), Gaia Calimani (teatro MTM).

Lo scopo dell’assemblea consiste nell’avviare una riflessione condivisa tra istituzioni e mondo del teatro per affrontare assieme le problematiche generate dall’emergenza sanitaria, in particolare per quanto riguarda il divario ancora più ampio che si è creato tra le grandi strutture, che vivono grazie al finanziamento pubblico, e le tante piccole e medie realtà teatrali e vari soggetti indipendenti, che sono economicamente più fragili ma rappresentano il 70% del settore. Il Coordinamento Spettacolo Lombardia auspica che questo incontro possa essere il primo passo per aprire un confronto vero e profondo fino alla reale ripresa delle attività dello spettacolo e alla riforma del settore.

Le stesse riflessioni riguardano la Città Metropolitana, che, riprendendo le parole del ministro Dario Franceschini, intende “decongestionare le mete più gettonate e moltiplicare gli attrattori turistici con borghi, cammini, treni storici”. Sono pertanto previste importanti misure a sostegno della cultura e del turismo, “due settori che rappresentano il 20% del Pil italiano e che ora sono in ginocchio”. Nel mese di marzo si osserva una drastica riduzione di arrivi e presenze presso le strutture ricettive situate nell’area milanese (rispettivamente -84,9 e -80,8%). Tale flessione ha interessato tanto il settore alberghiero quanto quello extra-alberghiero. In questo contesto, si colloca la forte flessione del clima di fiducia delle imprese rilevata a maggio; una flessione generalizzata a tutti i settori dell’economia ma, particolarmente intensa in quello dei servizi di mercato che, per quanto riguarda il comparto turistico, vede l’indice passare dal 57,9% di marzo al 4,3% di maggio 2020.

“In questo contesto – secondo Francesco Vassallo, consigliere metropolitano allo sviluppo economico e turismo – la Città Metropolitana di Milano insieme alla Soprintendenza e ad altre Istituzioni, si sta impegnando sotto ogni aspetto, economico, turistico e culturale, a valorizzare le potenzialità del territorio della Grande Milano, sia stimolando il turismo di prossimità sia attraendo l’interesse internazionale per incrementare i flussi d’incoming. Non solo dunque le importanti realtà museali nel cuore di Milano ma anche attrattori turistici come i Cammini religiosi, i siti storici e le Ville di Delizia al centro di magnifiche realtà ambientali come Vaprio d’Adda e Villa Arconati a Bollate”.

“E’ con tale spirito – aggiunge Vassallo – che la Città metropolitana intende agire in futuro, dando concreta realizzazione alla necessità di coniugare arte, cultura e paesaggio, favorendo così una relazione tra l’area urbana e l’area rurale. Un’accresciuta fruibilità eco-turistica del territorio legata ai parchi urbani e regionali, ciclovie e percorsi storici, costituiscono per Milano e la sua area metropolitana la strategia futura per generare un indotto produttivo e turistico a basso impatto ambientale”. Altri autorevoli attori di questo nuovo rinascimento post-pandemia, come Antonella Ranaldi, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano (insieme alla quale la Città Metropolitana ha collaborato alla realizzazione dello slot su Milano nel docufilm su “Raffaello. Il Genio Sensibile”, prodotto da Sydonia Production per la Rai) sono intervenuti sui progetti in cantiere in questa fase storica così complessa.

“Sono ripartiti a maggio i cantieri della Soprintendenza, dopo il lockdown, con qualche sorpresa e aperture attese. – dichiara la Ranaldi – Ultimi ritocchi al restauro della Cappella di Sant’Aquilino in San Lorenzo Maggiore, già mausoleo imperiale della fine del IV secolo e inizi del V, l’attesa riapertura dopo il restauro arriverà a breve: il 15 luglio. Da quella data l’atrio e l’aula ottagonale che conserva l’intera costruzione tardo antica completa della volta, i mosaici paleocristiani, gli affreschi medioevali nell’atrio, a grandi figure dal carattere giottesco, torneranno ad essere visitati e meglio apprezzati in tutto il loro splendore, grazie alla spazialità e luminosità che il restauro e la nuova illuminazione hanno ora esaltato”. “La Parrocchia di San Lorenzo e la Soprintendenza con questa apertura vogliono dare un segnale di incoraggiamento anche al turismo e alle attività che gravitano in questa zona, così ricca della Milano romana e paleocristiana. Sono ripresi già a maggio i lavori all’Anfiteatro romano, poco distante da San Lorenzo, con importanti scoperte che ci mostrano i resti dell’Anfiteatro, che stiamo riportando in luce. Estese porzioni delle sue fondazioni antiche sono riaffiorate. Il tutto si completerà nell’innovativo progetto di archeologia green, un giardino PAN Parco Amphitheatrum naturae di Attilio Stocchi che ridarà forma all’anfiteatro perduto per ospitare nell’arena anche spettacoli dal vivo. Completare quello che manca e integrare i resti archeologici con la vegetazione.

Green è oggi un modo di orientare lo sviluppo della città. Nei siti archeologici la natura, il verde, i ruderi hanno convissuto spontaneamente. L’architettura del verde che propongo ricompone anche l’immagine nell’ambientazione di un parco e di una passeggiata nella Milano romana e paleocristiana immersa nel verde in 10 ettari di Parco che cambieranno il volto di questa zona. Si passeggerà dall’Anfiteatro, alle Colonne di Corso di Porta Ticinese, facendo tappa in San Lorenzo e in Sant’Aquilino per proseguire a piedi o in bici fino a Sant’Eustorgio attraverso il Parco delle Basiliche”.

“Le Ville di delizia – conclude Antonella Ranaldi – sono molte intorno a Milano e rappresentano una risorsa turistica tutta da esplorare e valorizzare in un circuito di ville, giardini, parchi, fontane che diventi rete di mete anche per i turisti stranieri. Perché impegnative per dimensioni e dislocazione periferica spesso le ville sono state abbandonate. Con la illuminata Fondazione Augusto Rancilio sto lavorando ad importanti lavori di restauro e recupero in Villa Arconati a Bollate con il suo parco, le fontane, le scuderie leonardesche, il Tiberio romano, il salottino di Gaston de Foix. Lo stesso in villa Litta a Lainate, dove proprio ora si sono conclusi i restauri del Cortile delle Piogge e riattivati i giochi d’acqua, per cui la villa era famosa con le sue grotte. Qui c’è anche una attiva presenza dei volontari dell’Associazione Amici di Villa Litta. Con il Comune di Cernusco sul Naviglio e la Regione abbiamo completato i restauri delle facciate della Villa Alari a Cernusco, una Versailles lombarda, e nuovi lavori si prospettano per il restauro delle sale affrescate. Già queste tre mete stupiranno i turisti e i visitatori, senza dimenticare le Ville sull’Adda, come quelle a Vaprio, Villa Melzi, dove visse Leonardo, e le altre ritratte lungo l’ansa dell’Adda nelle straordinarie vedute di Bellotto”.

Anche per Luca Tomìo, storico dell’arte, o la cultura può essere un motore per la ripartenza di Milano. “Noi milanesi – dice – abbiamo nel nostro DNA gli strumenti creativi per saperci sempre reinventare e anche le istituzioni in grado di incanalare questa energia. Basta guardare al programma dell’Estate Sforzesca con gli appuntamenti serali del Mare Culturale Urbano: se quest’estate sarà forse scomodo andare al mare, noi il mare ce lo reiventiamo a casa nostra! Come dimostrano le iniziative di rilancio del nostro mitico Idroscalo. L’unico salto di qualità che ci manca di fare è saper coniugare al meglio le eccellenze del centro urbano di Milano, come il Cenacolo, La Triennale o il Teatro alla Scala, con gli attrattori che costellano il territorio più ampio della Grande Milano, in cui alle bellezze artistiche si aggiungono quelle paesaggistiche e ambientali dei Navigli e dei Parchi, che si innestano sulle vie d’acqua e sui sentieri delle montagne lombarde: in questo senso ho redatto la guida ai paesaggi lombardi di Leonardo per Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Città Metropolitana di Milano. La valorizzazione della Grande Milano non contribuirà solo ad incentivare il turismo di prossimità praticato da chi vive il territorio, per le gite di un week-end o per più lunghi soggiorni estivi, ma aumenterà l’appettibilità, e quindi la permanenza, dei grandi flussi del turismo internazionale, senza il quale il sistema-Milano, alla lunga, comunque non può reggere”.

Tomio parla anche del progetto che vede coinvolta San Pietroburgo. “Milano e San Pietroburgo – aggiunge – sono due città molto simili perché nelle rispettive nazioni, pur non essendo capitali, svolgono un ruolo di preminenza nazionale, e quindi anche internazionale, sia dal punto di vista economico che culturale. I rapporti con le principali istituzioni scientifiche e culturali di San Pietroburgo sono stati rafforzati durante le riprese del documentario “Raffaello. il Genio Sensibile” il documentario che la Sydonia Production ha prodotto per la RAI in occasione del Cinquecentenario dell’artista. In questo momento, in maniera ancora molto riservata, sto svolgendo studi su opere inedite conservate a San Pietroburgo e che confluiranno nel nuovo documentario, ancora per Sydonia Production, che le istituzioni di San Pietroburgo mi hanno incaricato di realizzare su Leonardo e la sua Accademia. Sono progetti come questi che possono contribuire a far ripartire la Grande Milano come locomotiva della Grande Italia: cultura e arte sono i nostri migliori strumenti non solo per lo sviluppo economico ma anche per intessere solidi e amichevoli rapporti a livello planetario “ .

“Achille Bonito Oliva – concludea Tomio – dice che tutta l’arte è contemporanea. E questa è anche una vocazione di Milano. Una città sempre aperta al mondo e proiettata nel futuro; una sorta di gigantesco laboratorio creativo in cui l’arte antica, il design e l’arte contemporanea convergono in strategie rivolte in avanti, a nuovi orizzonti e, mai come in questo nostro tempo, saranno capaci di reinventare il nostro futuro che è sempre il rinnovarsi di un glorioso passato”.

Il direttore dell’Area sviluppo economico della Città Metropolitana, Dario Parravicini, aggiunge: “Dal 4 ottobre 2018, data in cui Città Metropolitana di Milano ha proposto al grande pubblico appassionato dell’arte l’evento “I luoghi dell’anima. I paesaggi lombardi di Leonardo da Vinci tra terra e acqua” con lo storico dell’arte Luca Tomìo, si è intrapreso un percorso di valorizzazione del territorio finalizzato a dare slancio all’attrattività del patrimonio paesaggistico e culturale dell’area vasta milanese. Un itinerario ideale che si è via via sviluppato coinvolgendo numerosi enti e istituzioni delle comunità locali e della Lombardia mentre, in parallelo, grazie alla partecipazione a progetti comunitari, si è potuto guardare con spiccato interesse all’esperienza di altre città europee che hanno saputo analogamente o, più audacemente, investire in tali ambiti strategici. Città metropolitana di Milano, la nuova istituzione che raggruppa al suo interno 133 comuni (tra cui Milano), sta promuovendo un processo di sensibilizzazione a livello regionale, nazionale e, da ultimo, internazionale, finalizzato a trasformare e a riqualificare il rapporto città-periferia”.

“Dagli studi del nostro concittadino ed esperto d’arte Tomìo abbiamo appreso – conclude Parravicini – che Leonardo da Vinci ha inciso fortemente sulla fisionomia urbanistica di Milano, come centro aggregatore di un territorio molto più vasto della sua antica cerchia interna, che trova sviluppo lungo le vie d’acqua di quei Navigli che hanno fatto e, si auspica, tornino a fare di Milano il fulcro effettivo della rete fluviale che collega il Lago Maggiore con il Lago di Lecco e Como, lungo il Naviglio Grande e il Ticino, lungo la Martesana e la Valle dell’Adda. Direttrici di sviluppo economico ma anche di veri e propri itinerari turistici che devono saper raccordare la grande potenzialità del territorio milanese con i paesaggi delle altre province della pianura e delle Prealpi lombarde”.

Infine, Don Massimo Pavanello, Responsabile del Servizio per la Pastorale del Turismo e dei Pellegrinaggi dell’Arcidiocesi di Milano, pensa che questa fase di post emergenza sanitaria possa rappresentare una opportunità per la valorizzazione dei Cammini di Fede, quali attrattori di prossimità per il turismo religioso. “I cammini, le visite ai santuari, ai monasteri e la fruizione dell’arte sacra – dice Don Pavanello – si prestano meglio di altri alla valorizzazione di un turismo slow, sostenibile e accessibile. Sono luoghi cari al pellegrino, ma anche al turista in cerca di natura e raccoglimento.

È un dato condiviso da tutti gli osservatori: in regime di lockdown una dimensione spirituale è riemersa in molte persone. Questi percorsi sono un valido nutrimento per ciò che è stato riscoperto. Nelle diverse quarantene si è palesato come desiderio. Ora ci sono tutte le condizioni affinché esso sia esaudito. La Chiesa si sta attrezzando per presidiare ancor di più tanti luoghi, offrendo alcune dimensioni che la caratterizzano e che sono mancate in tempo di pandemia: esperienze di comunità e di ascolto. Trasformando il visitatore, in temporaneo abitante del territorio”. “Le condizioni favorevoli di questi percorsi – aggiunge – prevedono una facilità di osservanza delle normative sulla prudente interazione. È una occasione per ripensare la fruizione dei luoghi, a partire da una utenza – individui e piccoli gruppi – che prima era di nicchia e che ora prenderà il sopravvento. Un binomio, quindi, si impone per l’immediato futuro: comunità e territorio. Una attenzione, anche a traino della enciclica papale Laudato si’ sulla cura della casa comune”.

“Anche nella diocesi di Milano, – conclude Don Pavanello – ci si sta adoperando per praticare gli spunti sopra menzionati. La prima proposta prende avvio da due anniversari: la pubblicazione della Laudato si’ (2015) e la fondazione dell’Apostolato del mare, «Stella Maris» (1920). Nel prossimo luglio, tre Cammini si sono dati appuntamento per marcare le ricorrenze. Lo faranno, percorrendo tratti del proprio tracciato e scoprendo legami tra il capoluogo lombardo ed il mare. Ne cito solo qualcuno, per incuriosire: il Mercato ittico, la località Porto di mare… Per i dettagli del programma, rimando ai rispettivi siti della «Strada delle abbazie», il «Cammino di S.Agostino» e il «Cammino dei monaci». In ossequio a quanto sopra ricordato, lo scopo della diocesi non è quello di sostituirsi all’iniziativa territoriale. Bensì quello di proporre un format, ripetibile con diversi temi. Assecondando gruppi organizzati o informali”.

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