Cavo d’acciaio in strada a Milano, si costituisce uno dei complici di Baiocco: “Non reggevo più questo peso”. Rintracciato il terzo indagato
Cavo d’acciaio in strada a Milano, si costituisce uno dei complici di Baiocco: “Non reggevo più questo peso”. Rintracciato il terzo indagato
È stato rintracciato il terzo membro del gruppo che la scorsa settimana ha teso un cavo d’acciaio in viale Toscana, a Milano. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il 17enne è ricoverato da venerdì scorso al reparto di Psichiatria dell’ospedale Niguarda e ha confessato ai genitori domenica sera. Il giorno precedente si era costituito il 18enne Michele Di Rosa, il secondo a essere fermato dopo l’arresto del 24enne Alex Baiocco nella notte tra mercoledì e giovedì.
Di Rosa si è presentato al commissariato alle dieci e mezzo della sera di sabato 6 gennaio assieme al padre e al suo legale. “Non reggevo più questo peso, ne ho parlato con la mia famiglia e ho deciso di assumermi le mie responsabilità”, le parole riportate dal Corriere della Sera.
Il giovane è stato trasferito nella caserma dell’Arma di Monza dove è scattato il fermo di polizia giudiziaria per blocco stradale. il pm, che in un primo momento aveva ipotizzato per Baiocco il reato di tentata strage, si è allineato alla valutazione del gip che nel fine settimana ha ridimensionato le ipotesi di reato a carico del 24enne e ha disposto la custodia cautelare in carcere solo per blocco stradale aggravato.
“Garantisco che il ragazzo ha deciso realmente di assumersi le sue responsabilità, e che non ha mai ridotto il fatto oggetto di indagine a una ‘bravata’ o a una ‘sciocchezza’, il suo è un pentimento serio, non di facciata: in questo senso è stato decisivo il confronto in casa con i genitori, i primi con cui si è confidato”, ha detto l’avvocato Gaetano Giamboi, legale di Di Rosa. In attesa dell’udienza di convalida del fermo, il 18enne è detenuto nel carcere di Monza per il rischio di reiterazione del reato.