Milano, 5 agenti arrestano rider: “Voleva salire in treno in bici”. Polizia: “Incitava alle proteste” | VIDEO
Sabato 13 giugno, alla stazione Greco Pirelli di Milano, un rider è stato fermato e arrestato dalla polizia. Secondo il collettivo Deliverance Milano, che ha diffuso la notizia, il rider è stato arrestato perché “colpevole” di voler salire sul treno Trenord con la bicicletta. Il rider pendolare “con permesso di soggiorno e che paga regolarmente l’abbonamento voleva salire sull’ultimo treno con la bicicletta per tornare a casa invece di essere costretto ad abbandonarla in stazione o a dormire su una panchina”, affermano. Dal 3 giugno, infatti, Trenord ha vietato di salire sui treni con le biciclette. Una norma subito accusata di essere “discriminatoria” che ha portato in piazza diversi rider.
Secondo la polizia, però, non sarebbe questo il motivo del fermo. Il rider se la sarebbe presa con gli agenti intervenuti che lo hanno immobilizzato e accompagnato negli uffici. L’uomo è stato poi rilasciato e denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La polizia infatti afferma che il rider, un ragazzo di origine nigeriana di 28 anni, avrebbe cercato di incitare altri rider e le persone presenti in stazione a prendere parte alla proteste. Secondo gli investigatori, il rider non avrebbe trovato appoggio negli altri fattorini e se la sarebbe presa con gli agenti che poi lo hanno fermato e denunciato a piede libero per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. I poliziotti lo hanno denunciato, fanno sapere, anche per possesso illegale di droga. La Uiltucs replica affermando che, stando al verbale, si trattava di 0,43 grammi, sotto il limite di possesso per uso personale.
La protesta dei fattorini nasce dal fatto che Trenord, a causa di assembramenti “non controllabili”, ha vietato ai giovani rider di imbarcare sui treni le biciclette, creando per loro grosse difficoltà per gli spostamenti da casa al centro di Milano. Pochi giorni fa c’è stata una manifestazione molto accesa alla presenza di Giovanni Storti. L’azienda di trasporto ferroviario ha fatto però sapere che la regola è stata fatta proprio per i ciclofattorini che durante il lockdown hanno sempre continuato a lavorare garantendo la consegna di pasti (e non solo) a domicilio e, essendo troppi, secondo Trenord, con le loro bici “rendono impossibile il mantenimento delle distanze”. “Tutto questo è semplicemente assurdo – attacca Deliverance – Vogliamo i vagoni per le biciclette su tutti i treni e dignità per tutti i rider! Non può essere a discrezione di un capostazione la decisione di lasciarci salire o no sul treno, vogliamo poter lavorare”.
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