I migranti di uno Sprar creano visiere protettive per medici e infermieri dell’ospedale di Taranto
I migranti ospiti di uno Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati) a Taranto preparano visiere protettive e le donano al personale dell’ospedale Moscati, struttura Covid 19 per l’intera provincia. Lo annuncia questa mattina il Comune di Taranto con l’assessore ai Servizi sociali, Gabriella Ficocelli. “Un’altra bella testimonianza di solidarietà arriva dal nostro Sprar Siproimi” afferma Ficocelli.
“In questi giorni di grande sofferenza nazionale – dichiara -, siamo tutti chiamati a stare a casa o ad impegnarci per arginare le tragiche risultanze causate dalla diffusione del virus Covid 19. La cooperativa sociale Giovanni Paolo II di Taranto – prosegue l’assessore -, unitamente e grazie alla volontà delle famiglie beneficiarie inserite nel progetto Home Sprar Siproimi Taranto, sotto la gestione dei Servizi Sociali, hanno realizzato manualmente 120 visiere protettive Dispositivi di protezione individuale, destinate al personale medico ed infermieristico dell’ospedale Moscati di Taranto”.
“Le famiglie di profughi e rifugiati, presenti sul nostro territorio all’interno del progetto Sprar – evidenzia l’assessore del Comune di Taranto -, hanno inteso così ringraziare medici ed infermieri per lo sforzo profuso a favore dell’intera comunità. Le 120 visiere sono state consegnate nei giorni scorsi a Giancarlo D’Alagni, primario del reparto di pneumologia del Moscati di Taranto direttamente da Marcello Caracciolo, direttore di progetto dello Sprar. L’amministrazione Melucci – conclude Ficocelli – ringrazia la coop Giovanni Paolo II e gli ospiti dello Sprar per questo bell’esempio di collaborazione”.
Un’altra bella storia di cooperazione e solidarietà arriva da Procida e la racconta l’agenzia Dire.
Rhoda e Zainab sono due giovani madri nigeriane arrivate in Italia via mare, oggi beneficiarie del progetto AIDA – Accoglienza Isola di Arturo – Sprar/Siproimi del Comune di Procida, gestito da LESS cooperativa sociale di Napoli.
“Dal loro centro che le ospita sulla piccola isola campana realizzano mascherine da distribuire gratuitamente a chi non può permettersele. Sono sarte molto abili, grazie a un tirocinio formativo per l’inserimento lavorativo. Zainab ha lavorato come costumista teatrale e Rhoda svolgerà un percorso di formazione in una sartoria per lo spettacolo. Lei, insieme a Rhoda ed altri quattro migranti ha realizzato già 300 mascherine e nei prossimi giorni ne produrranno altre duemila”.
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