Migranti, Aita Mari salva 31 persone. Assegnato il porto di Civitavecchia: “Ci sono bambini, è troppo distante”
Migranti, salvati in 31. Assegnato porto Civitavecchia: “Troppo distante”
Trentuno persone, tra cui 11 donne e 10 bambini, sono state soccorse da Aita Mari, la nave umanitaria basca, al largo delle coste maltesi.
A bordo del barchino sul quale erano ammassati i 31 migranti c’era anche un neonato di appena tre mesi. Lo riporta Repubblica. I soccorritori erano usciti in mare per una nuova missione, quando hanno avvistato il piccolo natante carico di persone facendo scattate l’allarme.
“Come sempre abbiamo comunicato la presenza di una barca in pericolo a tutte le autorità competenti, così come l’inizio delle necessarie operazioni di soccorso”, fanno sapere da Aita Mari a Rep. Da Roma hanno ordinato di dirigersi verso Citivavecchia, nonostante la presenza a bordo di molti bambini.
Aita Mari sarà costretta a una navigazione di due o tre giorni prima di riuscire a raggiungere il porto assegnato. I soccorritori hanno chiesto comunque di poter attraccare in un porto più vicino “per ragioni umanitarie”. Ma non hanno ricevuto risposta.
“Vogliamo ricordare – sottolineano da Aita Mari – che la Convenzione internazionale per la sicurezza della vita in mare (Solas) prevede che in caso di operazioni di soccorso si assegni il porto sicuro più vicino alla rotta seguita dalla nave, per ridurre al minimo il periodo di permanenza dei naufraghi a bordo. Cosa che l’Italia nelle ultime settimane sistematicamente non sta facendo con tutte le navi impegnate nel soccorso in mare”.