La Sea Watch: “Migrante 17enne morto, ma l’Italia si rifiuta di prelevare il cadavere: è disumano”
Un ragazzo di 17 anni che viaggiava su un barcone di migranti diretto verso l’Italia è morto due ore dopo essere stato soccorso da una nave della ong Sea Watch. L’organizzazione umanitaria afferma che la Guardia Costiera italiana, allertata, ha effettuato il trasbordo di altri quattro migranti in gravi condizioni ma si è rifiutata di imbarcare il cadavere del giovane. Che ora dovrà rimanere a bordo per quattro giorni, cioè il tempo necessario a raggiungere il porto di Ravenna assegnato dal Viminale.
Secondo la ricostruzione fornita dall’ong, ieri il 17enne è stato trovato svenuto sul fondo di un barcone di legno che trasportava una cinquantina di persone e che rischiava di affondare nel bel mezzo del Mar Mediterraneeo.
Il ragazzo era in stato di asfissia, schiacciato dagli altri migranti a bordo. E nonostante i soccorsi prestati dal personale della nave Sea Watch 5, è morto.
L’ong riferisce che “9 ore dopo la richiesta di evacuazione urgente” la Guardia costier, è andata a prendere altre quattro persone in gravi condizioni. Ma, attaccano dalla Sea Watch, “le autorità rifiutano di prendere a bordo il corpo del 17enne morto. Chiedono di consegnarlo al porto assegnato di Ravenna. 1.500 chilometri, 4 giorni di viaggio”.
“È disumano”, protestano i volontari dall’ong. La nave umanitaria, infatti, non è dotata né di cella frigorifera né di spazi separati.
9 ore dopo la richiesta di evacuazione urgente, la Guardia Costiera ha prelevato 4 persone da #SeaWatch5. Le autorità rifiutano di prendere a bordo il corpo del 17enne morto. Chiedono di consegnarlo al porto assegnato di Ravenna. 1500 chilometri, 4 giorni di viaggio. È disumano.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) March 6, 2024
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