In Lombardia anche i gatti dovranno portare un microchip, dal primo gennaio
Lo stabilisce il piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2019-2023
Microchip obbligatorio per i gatti dal 1 gennaio
In Lombardia anche i gatti dovranno avere un microchip, dal 1 gennaio 2020. Lo stabilisce il piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2019-2023, per cui anche ai gatti appena nati, appena adottati o comprati, dovrà essere applicato un chip.
Come specifica al Corriere della Sera Francesco Orifici, dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani e della Consulta regionale lombarda contro il randagismo, la norma non avrà valore retroattivo. I padroni che posseggono un gatto già da tempo saranno liberi di decidere se vogliono applicare il microchip ai propri cuccioli o meno.
“Abbiamo voluto favorire una tendenza culturale, non punitiva”, dichiara Orifici.
Il dispositivo è simile a quello che già si adopera per i cani: dovrà essere inserito sotto la pelle dell’animale per consentirne l’identificazione, e sarà quindi utile a ritrovare il gatto in caso di smarrimento.
Solo il veterinario sarà autorizzato a inserire il chip, il cui costo varia dai 30 ai 50 euro.
La nuova normativa precisa che chiunque sia in possesso di un lettore microchip potrà vedere se il chip esiste, mentre l’accesso ai dati del padrone è riservato solo ai veterinari. In questo modo, sarà possibile verificare velocemente se un gatto disperso dispone o meno di un padrone.
“Il microchip è necessario anche in questi casi, evita i pellegrinaggi da un rifugio all’altro e gli inutili viaggi, trasferimenti assurdi da un posto all’altra alla ricerca di adozioni”, conclude Orifici.