Michele Misseri a Quarto Grado: “Sarah e Sabrina erano come sorelle”
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Michele Misseri, l’uomo che ha appena finito di scontare una condanna per soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi, morta nel 2010, da domenica scorsa è tornato nella sua casa di Avetrana. Destino diverso invece per la moglie e la figlia, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, che sono in carcere per l’omicidio.
Misseri, che continua a sostenere di essere lui l’assassino della 15enne, è stato intervistato da Quarto grado: “Voleva essere adottata dalla nostra famiglia. Fin da piccolissima era sempre a casa nostra. Mi fa ancora più male, perché l’ho cresciuta e l’ho ammazzata”, le parole di “zio Michele”. “Uscire dopo sette anni non è facile, specialmente perché ci sono due innocenti in carcere e io, colpevole, invece sono fuori…”, ha detto. Quanto alla moglie Cosima e alla figlia Sabrina, condannate per l’omicidio, Misseri ha detto: “Dio mi ha perdonato, voi non lo so. Ma ora, per l’ultima volta, vi chiedo di perdonarmi”.
Misseri ha parlato del rapporto tra Sarah e Sabrina: “Io le vedevo a casa, sembravano sorelle. Perché stava sempre a casa mia? Perché Sabrina era la sorella maggiore di Sarah. Perché doveva ucciderla proprio nel giorno in cui dovevano andare al mare insieme? Poteva farlo in un altro giorno in cui non si sapeva”. Misseri ha poi parlato dell’ultima lettera scritta a Sabrina e Cosima, spedita il 28 gennaio: “Prima pensa, poi parla perché parole poco pensate possono portare a pentimenti”, si legge nella lettera. “Come l’avranno presa? Penso malissimo”, ha chiosato Michele.