“Messina Denaro è in Olanda”: scatta il blitz ma era un turista inglese
Uno scambio di persona che ha creato imbarazzo a livello internazionale: è quanto accaduto all’Aia, nei Paesi Bassi, dove un turista inglese che era lì per il Gran Premio di Formula 1 è stato arrestato mentre si trovata in un ristorante perché la polizia locale, su indicazione della magistratura italiana, pensava fosse Matteo Messina Denaro, il più ricercato tra i latitanti italiani, considerato il capo attuale di Cosa Nostra, condannato a diversi ergastoli per strage, omicidio, devastazione, e associazione mafiosa, e latitante dal 1993.
Il blitz delle forze speciali olandesi è nato a Trento. Il procuratore Sandro Raimondi e la sua squadra di finanzieri della sezione di polizia giudiziaria erano sicuri di aver trovato la pista giusta per catturare l’ultimo grande latitante di Cosa nostra, il siciliano Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993. Agli olandesi era arrivata un’indicazione secca dall’Italia: la primula rossa di Cosa nostra sarà nel ristorante Het Pleidooi, insieme ad altre due persone.
Un blitz imponente per un pesante buco nell’acqua: Messina Denaro non era lì. La prova del Dna sul sospettato — il signor Mark L. di Liverpool — ha dato la certezza. L’avvocato continua a sostenere l’innocenza del suo assistito arrestato mentre cenava col figlio e un’altra persona. Dice di avere scoperto che si trattava della sua vecchia conoscenza solo quando lo ha visto, perché gli inquirenti lo avevano chiamato al telefono dicendo che Matteo Messina Denaro aveva bisogno del suo avvocato, ma a lui quel nome non diceva niente.