Le dure accuse di Mediterranea a Salvini: “Voleva il nostro scalpo. Cinico chi dice gommone non in difficoltà”
Il parlamentare Erasmo Palazzotto, capo missione, è stato iscritto nel registro degli indagati
Mediterranea: “Salvini voleva il nostro scalpo”
Mediterranea: “Salvini voleva il nostro scalpo” | È una risposta netta quella rivolta dall’Ong Mediterranea al ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo le accuse sulla vicenda della nave Alex.
“C’è stata una chiara volontà politica di non darci altra possibilità. La decisione di dirottarci a Malta era pura propaganda politica che voleva trattare le persone come sacchi di patate. Salvini voleva solo il nostro scalpo”, hanno detto nel corso di una conferenza stampa a Lampedusa la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba e il capo missione Erasmo Palazzotto.
“Chi dice che quel gommone non era in difficoltà, dovrebbe venire a vedere con i suoi occhi: come si fa a essere così cinici?”, ha dichiarato Sciurba, in conferenza stampa. “Vorrei che vi trovaste davanti a un gommone con 50 persone con bambini, alcuni piccolissimi, e dire ‘Non ci sono problemi’. Quando dovremmo intervenire? Come si può essere così cinici e crudeli pur di fare propaganda politica?”.
“Il problema era dimostrare quanto si era forti: siamo stati lasciati tante ore sotto i miasmi, è stata una vera vessazione. Ci siamo chiesti se siamo ancora in un Stato di diritto. Abbiamo violato un decreto incostituzionale e lo abbiamo fatto per stato di necessità. Ci sono governi che non si danno più un limite nella legittimità dei valori costituzionali”, ha concluso Sciurba.
Il rappresentanti dell’Ong hanno dichiarato che intendono tornare in mare immediatamente. “Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci. Le persone che abbiamo salvato ci hanno chiesta cosa ci succederà, ma noi non abbiamo paura. Vogliamo continuare a denunciare che i trafficanti vengono pagati due volte, direttamente dai migranti e indirettamente dal governo italiano con le sue politiche”.
Mediterranea ha inoltre smentito di aver rifiutato cibo e acqua dalla Guardia Costiera.
“Non abbiamo rifiutato cibo e acqua dalla Guardia costiera, abbiamo preso le prime scorte e abbiamo chiesto di riempire i serbatoi d’acqua ma la Guardia costiera ci ha mandato altre 200 bottiglie d’acqua che non avrebbero fatto funzionare i servizi igienici che erano solo 2 per 60 persone; le bottiglie sarebbero state un ingombro a bordo, la nave era già instabile”, ha detto il capo missione del veliero Alex, Erasmo Palazzotto, in conferenza stampa a Lampedusa. “Più volte abbiamo chiesto acqua dolce per far funzionare i servizi igienici: ci hanno mandato bottigliette inutili allo scopo e che non sapevamo dove stivare”, ha aggiunto.
Mediterranea: “Salvini voleva il nostro scalpo”: indagato Erasmo Palazzotto
Il parlamentare di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto, capo missione della barca Alex della Ong Mediterranea, è stato iscritto nel registro degli indagati come il resto dell’equipaggio. Per la Procura di Agrigento si tratta di “un atto dovuto”.
Il suo nome va ad aggiungersi a quello del comandante del veliero Tommaso Stella che è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per gli articoli 1099 e 1100 del codice della navigazione, rispettivamente rifiuto di obbedienza a nave da guerra e resistenza o violenza contro nave da guerra.
“Ancora non mi è stato notificato nulla, l’ho appreso dai giornalisti”, ha commentato Palazzotto. “Ce l’aspettavamo, è già successo con la Mare Jonio che abbiano indagato il comandante e il capo missione. Io non ho paura, è un atto dovuto. Del resto siamo stati noi i primi a rivolgerci alla magistratura per chiedere l’apertura di un’inchiesta”.
Mediterranea: “Abbiamo salvato delle vite, questa la nostra colpa”
“Ancora un po’ provati da queste giornate infinite, non abbiamo parole per ringraziare tutte e tutti del vostro sostegno costante”, ha scritto in un post su Facebook l’Ong Mediterranea Saving Humans.
“Fatima ha 5 mesi ed è viva grazie a voi. Pensiamo sia sufficiente questo, uno sguardo. La Alex è sotto sequestro probatorio, così come la Mare Jonio, da più di due mesi. Abbiamo salvato delle vite, questa l’apparente colpa. Abbiamo bisogno di voi, più che mai, per poterlo fare ancora”.