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Nel secondo covo di Messina Denaro trovati gioielli e scatole vuote: il sospetto delle carte fatte sparire

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Nel secondo covo di Messina Denaro trovati gioielli e scatole vuote

Una stanza segreta piena di gioielli, ma anche di scatole vuote: è quanto ritrovato dagli agenti della guardia di finanza e dei carabinieri, insieme al procuratore aggiunto Paolo Guido, nel secondo covo del boss Matteo Messina Denaro individuato nella giornata di ieri, mercoledì 18 gennaio, sempre a Campobello di Mazara, nel trapanese, a pochi metri dal primo nascondiglio scoperto poco dopo l’arresto dell’ex latitante.

Il bunker si trovava in un appartamento al piano terra di via Maggiore Toselli 34. Dietro un armadio dal fondo scorrevole c’era una porta blindata che nascondeva una stanza di tre metri per due.

Qui, gli investigatori hanno trovato collane, bracciali, pietre preziose e vassoi d’argento, ma anche diverse scatole vuote: il sospetto è che contenessero dei documenti del boss che sono stati fatti sparire prima della perquisizione.

L’appartamento è di Enrico Risalvato, in passato accusato ma poi assolto dall’accusa di associazione mafiosa. Il fratello Giovanni, imprenditore, è stato invece condannato a 14 anni e attualmente è in libertà dopo aver scontato la pena.

“Lì dentro c’è tutta roba della mia famiglia” ha dichiarato Enrico Risalvato ai carabinieri mentre perquisivano la sua abitazione: la sua versione, però, non convince gli inquirenti.

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