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Abiti costosi, viagra e preservativi nel covo di Messina Denaro: “Non temeva di essere scoperto”

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Nel covo di Matteo Messina Denaro: ecco cosa è stato trovato nel nascondiglio

All’interno del covo in cui Matteo Messina Denaro si è nascosto, individuato in via Cb31 a Campobello di Mazara dai carabinieri del Ros, gli investigatori hanno trovato di tutto: vestiti di lusso, orologi di pregio, sneakers griffate, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, pillole per potenziare le prestazioni sessuali e profilattici. Ma soprattutto i cellulari e un’agenda. Lo scrive Repubblica. 

Insieme ai possedimenti da catalogare, si allunga anche la lista degli indagati. Dopo l’arresto dell’autista Giovanni Luppino, finisce tra gli indagati anche Alfonso Tumbarello, il medico di base che aveva in cura Messina Denaro. Tra i pazienti di Tumbarello c’è anche il vero Andrea Bonafede, di cui il medico conosceva perfettamente le sembianze.

Stando a quanto riporta Repubblica, ora gli investigatori vogliono scoprire i segreti storici del boss. A partire dall’archivio di Totò Riina che Messina Denaro sarebbe riuscito a portare via dopo l’arresto del capo dei capi.

Trovare il nascondiglio dell’ex primula rossa è stato fondamentale. Soprattutto, trovarlo in fretta. Prima che qualcun altro lo ripulisse, come è accaduto dopo la cattura di altri gradi boss in passato.

L’abitazione in cui Messina Denaro viveva è di Andrea Bonafede, quello vero. È stato proprio lui a indicarlo ai carabinieri, prima di trincerarsi nel silenzio. “Riteniamo che sia un’abitazione utilizzata con continuità nell’ultimo periodo, un’abitazione di stabile occupazione al cui interno pensiamo di trovare elementi significativi” ha detto il capo del Ros, generale Pasquale Angelosanto, citato da Repubblica.

La casa è stata perquisita sotto l’occhio vigile del procuratore aggiunto Paolo Guido, il quale da anni indaga sull’ex latitante di Cosa nostra. “Non faceva una vita monastica, in stile Provenzano così per fare un esempio”, conferma il procuratore aggiunto Paolo Guido.

Non solo, Messina Denaro girava indisturbato per locali e ristoranti, scrive Repubblica, ha avuto varie frequentazioni con donne. Ma in paese sono tutti senza parole.Secondo quanto filtra, avrebbe anche avuto diverse frequentazioni con donne, oltre a girare “indisturbato” per locali e ristoranti. In paese però tutti si mostrano stupiti.

Un vicino dice a Rep che non lo conosceva: “Non sapevo chi fosse, perché avrei dovuto sospettare. Per me era un signore che diceva buongiorno e buonasera, salutava sempre”. Anche il sindaco Giuseppe Castiglione nega che il boss girasse indisturbato nel paese: “Se lo avessi incrociato, lo avrei subito denunciato. Dubito che girasse indisturbato per le vie della città. Immagino, invece, si sia mosso dentro le auto con persone che lo hanno aiutato e affiancato”, ha detto.

E ai suoi concittadini dice “Chiunque ha visto qualcosa o sa qualcosa che può essere utile alle indagini non nasconda la testa sotto la sabbia, aiuti gli investigatori a chiudere il cerchio. Dobbiamo affidarci allo Stato e non certo ai mafiosi”.

“Abbiamo le nostre riserve sul fatto che possa essere passato inosservato a Campobello di Mazara – spiega il magistrato Maurizio De Lucia – Non c’é molta differenza tra le immagini che avevamo a nostra disposizione e l’uomo che abbiamo individuato e poi arrestato. Ma non abbiamo ricevuto alcun segnale dal territorio, del resto non ci aspettavano gare in questo senso”.

Il boss non temeva affatto di essere scoperto. Lo dimostrano i selfie scattati con gli infermieri della clinica La Maddalena e le tante ricevute delle cene al ristorante. “Era vanitoso, si curava molto, ama le buone relazioni con la gente… altri latitanti erano lontanissimi dal farsi fotografare, lui no, ma i profili del carattere hanno inciso”.

Di certo, scrive Rep, le protezioni non gli mancavano. “È sicuramente il punto di riferimento di Cosa nostra trapanese, ma é anche il detentore di una significativa parte dei segreti dell’organizzazione, è a conoscenza di una serie di dinamiche di alto livello, con specifico riferimento agli eventi stragisti di cui è stato assolutamente protagonista”.

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