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Le prime parole di Matteo Messina Denaro in carcere: “Precedenti? Finora ero incensurato. Non collaborerò mai”

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Matteo Messina Denaro, le prime parole dal carcere: “Sono incensurato”

Matteo Messina Denaro ha trascorso la prima notte nel carcere dell’Aquila dove è stato rinchiusi in regime di 41-bis dopo l’arresto avvenuto nella mattinata di lunedì 16 gennaio 2023.

A chi gli chiedeva i suoi precedenti per la compilazione della scheda anagrafica, il boss di Cosa Nostra ha risposto: “Fino a stanotte ero incensurato. Poi non so che è successo”.

Con questa battuta, secondo l’interpretazione de Il Fatto Quotidiano, l’ex latitante intendeva dire che, a differenza di altri boss come Totò Riina e Bernardo Provenzano che da giovani erano stati già arrestati, per lui era la prima volta in carcere.

Matteo Messina Denaro, che non ha mangiato né ha fatto richieste di giornali, libri o altro, ha già chiuso le porte a una possibile collaborazione con la giustizia.

“Non voglio collaborare” ha dichiarato il criminale al procuratore Maurizio De Lucia e all’aggiunto Paolo Guido. E intanto, secondo quanto svela Il Fatto Quotidiano, tra gli altri detenuti monta la convinzione che Messina Denaro sia “stato venduto” e che qualcuno “ha fatto la spia”.

Nella giornata di ieri, martedì 17 gennaio, intanto, il “vero” Andrea Bonafede, l’alias utilizzato da Matteo Messina Denaro per sottoporsi alle cure, ha ammesso che l’appartamento in cui è stato individuato il covo del boss a Campobello di Mazara era suo.

“Mi ha dato 20mila euro” ha ammesso l’uomo che ora è indagato per associazione mafiosa. Bonafede, inoltre, ha dichiarato di conoscere Matteo Messina Denaro fin da ragazzo.

Nell’abitazione, però, i carabinieri non hanno trovato documenti particolari, motivo per cui è lecito pensare che il vero nascondiglio dell’ex primula rossa di Cosa Nostra sia altrove.

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