Covid, l’Antitrust contro le mascherine U-Mask: “Pubblicità ingannevole”. Scatta l’istruttoria
Antitrust, istruttoria su promozione mascherina U-Mask
Si torna a parlare delle mascherine U-Mask, celebri tra gli influencer e i personaggi di sport e spettacolo. Dopo le indagini della Procura di Milano sulla loro effettiva capacità di filtraggio ora è l’Antitrust a intervenire. L’autorità indipendente, che si occupa di difendere il diritto di concorrenza e i diritti dei consumatori, ha avviato un procedimento contro la promozione e la vendita delle mascherine U-Mask perché “verrebbe enfatizzata l’efficacia di questi dispositivi con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato”. Lo comunica l’Autorità annunciando l’avvio del “procedimento istruttorio“, nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l.
L’Antitrust ha condotto oggi ispezioni nelle sedi di U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l. con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza. Al prodotto U-Mask “è attribuita un’efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, che non sarebbe debitamente comprovata” viene spiegato e questo tipo di mascherina “sarebbe impropriamente comparato con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, “U-Mask ha un’efficienza superiore, paragonabile a un FFP3″. Invece U-Mask non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di ‘classe I'”.