La storia di Maria: a 101 anni è sopravvissuta alla guerra, alla Spagnola e a tre ricadute del Covid
Maria, 101 anni: sopravvissuta a guerra, Spagnola e tre ricadute del Covid
Prima l’influenza Spagnola, poi la seconda guerra mondiale, alla fine il Covid-19, per ben tre volte: la signora Maria Orsingher, 101 anni, ha attraversato ognuna di queste ere ed è riuscita a sopravvivere. A celebrarla un articolo de La Provincia di Sondrio, che ha deciso di raccontare la storia di questa anziana signora dalla tempra incredibile, che ha vissuto più vite in una e può ancora raccontarlo. Lei, che durante il secondo conflitto mondiale si è sposata e poi è stata capace di crescere sei figli adottando anche i due avuti in precedenza dal marito che era rimasto vedovo. Lei, che ha lavorato per anni come contadina e che oggi vive in una casa di riposo ad Ardenna, nella Valtellina. Lei, che negli ultimi nove mesi è risultata per tre volte positiva al tampone per il Covid-19 e altrettante volte si è negativizzata.
La signora Maria è nata il 21 luglio 1919 nella piccola frazione di Gaggio, ad Ardenno. Una vita vissuta tra i campi e gli animali da accudire, durante la quale ha vissuto solo gli acciacchi dell’età ma senza riportare grosse conseguenze. Nel 2009 si è trasferita dalla figlia a Buglio in Monte, mentre sei anni fa ha ricevuto ospitalità nella vicina casa di riposo di Ardenno. Proprio qui, la scorsa primavera Maria è risultata per la prima volta positiva al virus. “Il test – ha raccontato la figlia Ines, che con le sorelle Carla, Delfina e Rita si è sempre presa cura di lei – non lasciava dubbi, aveva il Covid. Mamma però stava bene. L’hanno curata nella Rsa, ha superato la malattia, pensavamo che il peggio fosse passato. Invece a settembre ha iniziato ad avere qualche linea di febbre, questa volta si è reso necessario il ricovero in ospedale a Sondalo dove è rimasta 18 giorni. Medici e infermieri ci chiamavano quotidianamente, anche loro stupiti dalla sua grande forza”.
Anche dopo la prima ricaduta, Maria non ha sviluppato gravi sintomi. “Nonna Maria: piccola e fragile all’apparenza, con sintomi molto lievi e un carattere di ferro. Non aveva nemmeno problemi respiratori. Il ricovero è stato più che altro cautelativo”, hanno spiegato gli operatori sanitari al Corriere della Sera. Dopo il secondo tampone negativo, poi, la signora è stata dimessa ed è tornata nella sua casa di riposo. Fino a quando succede l’impronosticabile: “Ci hanno chiamato dalla Rsa – ha detto ancora la figlia Ines – dicendo che durante un controllo su tutti i pazienti lei era risultata nuovamente positiva al test, l’unica in tutta la struttura, questa volta completamente asintomatica, in buone condizioni e come sempre indomita. Nemmeno loro riuscivano a crederci”.
Per fortuna, anche in questo caso l’anziana di 101 anni ha sconfitto il Covid. Uscita dall’ospedale, Maria ha chiesto come premio del risotto giallo e una porzione di polenta. “L’appetito non le è mai mancato, da giovane era il ritratto della salute. La sua medicina è sempre stata il duro lavoro. Ora speriamo solo di abbracciarla presto perché a causa del virus sono due mesi che non la vediamo. Le operatrici ci mandano le foto, ma non possiamo parlarle perché mamma purtroppo è sorda e al telefono non ci sente”, ha concluso Ines. Secondo i medici, i casi di reinfezione da Covid-19 sono davvero rari e spesso avvengono perché qualche tampone dà un falso esito negativo visto che la carica virale è così bassa che non viene riscontrata dal test. E’ ancora più raro reinfettarsi tre volte. Ma l’ultracentenaria Maria ha battuto anche questo record.
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