Manovra 2022: tutte le novità da Quota 102 alla stretta sul Reddito di cittadinanza
La legge di bilancio varata dal governo obbliga i comuni a impiegare a titolo gratuito almeno un terzo dei percettori del reddito di cittadinanza che vi risiedono
Manovra 2022: tutte le novità da Quota 102 alla stretta sul Reddito di cittadinanza
Il consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera alla prima legge di bilancio del governo Draghi, che prevede una riduzione del deficit dal 9,4 al 5,6 percento del Pil per il 2022, con tagli alle tasse, la fine di “Quota 100” e una stretta al Reddito di cittadinanza.
Una manovra “espansiva” l’ha definita Mario Draghi, sostenendo che le misure contribuiranno a favorire la ripresa dalla pandemia, mentre per quest’anno prevede una crescita “ben oltre” il 6 percento previsto in precedenza dal governo.
“Bisogna mantenere questa crescita anche negli anni a venire, questi trimestri sono stati notevoli e il quarto si annuncia positivo. Sempre maggiore attenzione si mette sulla qualità di questa crescita e questa è una novita, è un mutamente nel pensiero di chi fa economia in Europa”, ha detto il presidente del Consiglio in una conferenza stampa in cui ha presentato il disegno di legge, che dopo l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio dei ministri dovrà essere votato dal parlamento.
Per la riduzione della pressione fiscale la nuova manovra stanzia in totale 12 miliardi di euro, di cui 8 miliardi destinati alla riduzione delle imposte sulle società, sulle persone e alla diminuzione del “cuneo fiscale”, ossia la differenza tra stipendio lordo pagato dalle aziende e l’importo netto percepito dai lavoratori. Altri 2 miliardi saranno stanziati per “contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022”, mentre 650 milioni di euro sono destinati al rinvio al 2023 della plastic tax e sugar tax, finora mai entrate in vigore. Viene inoltre ridotta dal 22% al 10% l’Iva sugli assorbenti.
Secondo Draghi, i tagli alle tasse ammonteranno a 40 miliardi di euro nel triennio tra il 2022 e il 2024, di cui 24 per la riduzione del “cuneo”.
La manovra vede anche la fine di “Quota 100” e una forte stretta sul Reddito di cittadinanza, due misure simbolo del primo governo Conte sostenute rispettivamente da Lega e Movimento 5 Stelle. La prima, che prevedeva temporaneamente la possibilità di andare in pensione a 62 anni di età con 38 anni di contributi, non sarà rinnovata e sarà sostituita per il solo 2022 dalla cosiddetta “Quota 102”. Questa aumenterà l’età minima a cui si potrà chiedere di andare in pensione a 64 anni, con 38 di contributi, in vista di un ritorno al regime della legge Fornero del 2011, contestata da sindacati e parte della stessa maggioranza, che prevede la pensione di vecchiaia ad almeno 67 anni di età.
“L’obiettivo è il ritorno in pieno al sistema contributivo”, ha detto Draghi, dopo il fallimentare incontro con i sindacati di martedì scorso, abbandonato da Draghi un’ora prima della fine per un altro impegno, che aveva aperto alla possibilità di uno sciopero generale. “Non mi aspetto uno sciopero generale, mi sembrerebbe strano. C’è la disponibilità del governo a ragionare”, ha detto il presidente del Consiglio, affermando che il governo è “disponibile al confronto con le parti sociali”. Secondo l’ex presidente della Banca centrale europea, il contributivo può essere una “’scatola’ dentro cui tante cose si possono aggiustare” come ad esempio “recuperare al lavoro chi ne è uscito e si trova in nero”. Oltre a Quota 102, Draghi ha dichiarato che sarà ampliata la gamma di lavoratori che potranno chiedere la pensione anticipata tramite strumenti noti come Opzione donna e Ape sociale.
Per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, anche per l’anno prossimo il livello di spesa sarà allineato a quello del 2021, con un finanziamento aggiuntivo da 1 miliardo di euro, ma sarà soggetto a maggiori controlli e “correttivi alle modalità di corresponsione”. Nello specifico i beneficiari potranno rifiutare al massimo due offerte di lavoro prima di perdere il sostegno, invece che tre. Dopo i primi sei mesi l’assegno subirà anche una riduzione di 5 euro al mese, un taglio da cui sono esclusi i nuclei con bimbi sotto i 3 anni o con disabili gravi o non autosufficienti, o chi riceve meno di 300 euro. La riduzione progressiva viene sospesa quando almeno un componente del nucleo inizia a lavorare.
Inoltre il disegno di legge obbliga i comuni impiegare in Progetti Utili alla collettività (Puc) almeno un terzo dei percettori del reddito di cittadinanza che vi risiedono, a titolo esclusivamente gratuito. “Lo svolgimento di tali attività da parte dei percettori di RdC è a titolo gratuito e non è assimilabile ad una prestazione di lavoro subordinato o parasubordinato e non comporta, comunque, l’instaurazione di un rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni pubbliche”, riporta la bozza della manovra. Inoltre all’atto della presentazione della domanda i comuni sono tenuti a effettuare controlli a campione sull’effettivo possesso dei requisiti. Nel caso di ulteriori controlli, “il responsabile del procedimento del Comune risponde per il danno erariale causato dalla eventuale corresponsione delle somme non dovute”.
Secondo Draghi il reddito di cittadinanza, “deve avere applicazione esente da abusi e non di intralcio al buon funzionamento del mercato del lavoro”. “I vari provvedimenti di controllo dovrebbero assicurare che primo obiettivo sia raggiunto. I controlli saranno ex ante cioè prima di percezione del reddito”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, parlando dell’aiuto percepito da più di 1,68 milioni di nuclei familiari, con un importo medio di 547 euro.
Oltre alle limitazioni sul Reddito di cittadinanza, il Movimento 5 Stelle ha dovuto incassare anche la fine del cashback, la misura introdotto durante il secondo governo Conte per incentivare acquisti con carta.
Sanità
Altre misure annunciate dal governo includono l’incremento del Fondo Sanitario Nazionale di 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024. Saranno inoltre destinate nuove risorse al fondo per i farmaci innovativi (600 milioni nel triennio) e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia di Covid-19 (1,8 miliardi per il 2022). Saranno aumentate le borse di studio per gli specializzandi in medicina, portate permanentemente a 12.000 l’anno e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale saranno autorizzati a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l’emergenza pandemica.
Giubileo
Il provvedimento include quasi 1,5 miliardi, da stanziare dal 2022 fino al 2026, per le celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica per il 2025. La legge prevede un fondo da oltre 1,3 miliardi per la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali e un altro fondo da circa 140 milioni per assicurare il coordinamento operativo e le spese relativi a servizi da rendere ai partecipanti all’evento.
Bonus e Superbonus
La proposta della legge di bilancio contiene anche una proroga del Superbonus al 110% fino al 2023, con una riduzione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. La misura, che consente di detrarre dalle imposte il costo delle ristrutturazioni, sarà prorogata per il 2022 anche per le villette, per chi ha un reddito ai fini Isee inferiore a 25mila euro.
Prorogato fino al 2024 il bonus mobili e elettrodomestici per l’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione, con la riduzione di due terzi del tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50%. Dopo essere passato da 10mila a 16mila euro nel 2021, adesso il limite viene ridotto a 5mila euro.
Ammortizzatori sociali
La manovra prevede una spesa di circa 3 miliardi di euro per l’anno prossimo per la riforma degli ammortizzatori sociali, estesi alle imprese sotto i cinque dipendenti, attualmente scoperti dalla cassa integrazione. Dal primo gennaio 2022 l’aliquota di finanziamento del Fondo di integrazione salariale (Fis, finora pagato dalle imprese con più di cinque dipendenti) sarà fissata allo 0,50% per i datori di lavoro che, nel semestre precedente la presentazione della domanda, abbiano occupato fino a cinque dipendenti e allo 0,80% per i datori di lavoro con più di cinque dipendenti. Confermato il contributo addizionale pari al 4% della retribuzione persa legato all’utilizzo. Sarà inoltre reso strutturale il congedo di paternità di 10 giorni.
La cassa integrazione per i lavoratori di Alitalia, che ha cessato le attività lo scorso 15 ottobre, sarà prorogata fino al 2023. Per i lavoratori di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner coinvolti dall’attuazione del programma della procedura di amministrazione straordinaria, “il trattamento di integrazione salariale può essere prorogato di ulteriori 12 mesi”, anche “successivamente alla conclusione dell’attività del commissario e non oltre il 31 dicembre 2023”. Sono previsti 63,5 milioni nel 2022 e di 193,6 milioni nel 2023. Prevista anche l’estensione al 2022 del rimborso dei biglietti con il fondo da 100 milioni già in funzione per il 2021.
Imprese
Otto miliardi, dal 2022 al 2026, al sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane, circa 900 milioni di euro alla cosiddetta nuova Sabatini (il contributo a favore delle Pmi per l’acquisto di beni strumentali), il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le Pmi fino al 2027. Vengono inoltre prorogate al 30 giugno 2022 le misure di garanzie a sostegno della liquidità delle imprese.
Il governo ha anche istituito un fondo da 600 milioni in 3 anni (200 milioni all’anno) per “favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni”.
Casa
La manovra prevede uno sconto sull’affitto per i giovani tra i 20 e i 31 anni che escono di casa e hanno un loro reddito, introducendo una detrazione del 20% fino a 2.400 euro per chi ha reddito entro i 15.493,71 euro. Lo sconto vale sia se si affitta un intero appartamento sia se si prende in locazione una stanza.
Viene inoltre prorogata fino al 31 dicembre 2022 L’operatività del Fondo solidarietà mutui prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini, che consente di sospendere le rate del mutuo per i lavoratori in cig.
Parità salariale
In arrivo con la manovra nuove risorse per la parità di genere e quella salariale: il Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere passa da 2 milioni di euro all’anno a 52 milioni. In via sperimentale per il 2022 viene riconosciuto l’esonero al 50% del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro al lavoro dopo la maternità.
Pensioni, novità per Opzione donna e Ape sociale
Sale di due anni il limite di età per accedere a Opzione donna: secondo il disegno di legge di bilancio non sarà più possibile accedere alla misura che prevede il calcolo dell’assegno completamente contributivo a 58 anni per le dipendenti oltre a un anno di finestra mobile (18 mesi per le autonome ma saranno necessari 60 anni (61 per le autonome ) con 35 di contributi. Quindi in pratica si potrà uscire con 60 anni di età per le dipendenti ma bisognerà aspettare un anno di finestra mobile quindi di fatto si otterrà la pensione a 61 anni per le dipendenti e a 62 e mezzo per le autonome.
Aumentano le categorie che potranno chiedere l’anticipo pensionistico con l’Ape sociale per i lavori gravosi. Tra questi magazzinieri, estetisti, portantini, personale addetto alla consegna delle merci, lavoratori delle pulizie, conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento e la maestra alla scuola materna e alla scuola primaria. Per loro sarà possibile chiedere l’indennità di accompagnamento alla pensione a 63 anni, a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in queste attività faticose. Per i lavoratori disoccupati non sarà più necessario avere terminato la Naspi da tre mesi.
Cultura
Risorse per oltre 1 miliardo di euro destinate ai settori della cultura e dello spettacolo, dal cinema a biblioteche e archivi, fondazioni liriche, editoria, borghi. La manovra incrementa a 750 milioni annui il Fondo per il cinema e introduce per i lavoratori dello spettacolo il Set (fondo economico temporaneo), con una dotazione di 20 milioni per il 2022 e 40 milioni annui a decorrere dal 2023. Per le fondazioni liriche viene istituito un nuovo fondo con 100 milioni per il 2022 e 50 per il 2023. Venti milioni per contrastare la desertificazione dei borghi.
Dal 2022 i 18enni avranno una Carta elettronica per le spese culturali. La manovra rende infatti strutturale il bonus Cultura introdotto nel 2016, con un tetto di reddito di 25mila euro annui. Vengono stanziati 230 milioni l’anno per i 18enni residenti e in possesso di permesso di soggiorno. La Carta, il cui importo sarà fissato con decreto ministeriale, varrà per teatri, cinema, concerti, libri, quotidiani, musica e film, mostre, aree archeologiche e parchi, ma anche corsi di musica, teatro e lingua. Per le violazioni è prevista disattivazione della carta e cancellazione dall’elenco degli accreditati.
Editoria
Dal 1° luglio 2022, la funzione previdenziale svolta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi), in regime di sostitutività delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi, al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti.
Viene inoltre istituito il “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” con una dotazione pari a 90 milioni di euro per l’anno 2022 e 140 milioni di euro per l’anno 2023. Il fondo è destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Scuola
Arriva l’insegnante di educazione motoria alle elementari. Dalla quarta e quinta l’insegnamento curricolare verrà impartito da “docenti forniti di idoneo titolo” per “almeno due ore settimanali”. Per le quinte si partirà nel 2022, per le quarte nel 2023. La norma mira a “conseguire gli obiettivi del Pnrr e promuovere nei giovani” stili di vita per una crescita armoniosa, la salute, il benessere. Il Ministero dell’istruzione è autorizzato a bandire i concorsi necessari ed è autorizzata la spesa di 29,91 milioni nel 2022, di 116,50 milioni nel 2023, di 169,49 milioni nel 2024.
Il fondo per le misure connesse all’emergenza epidemiologica nell’ambito scolastico è incrementato di 300 milioni di euro per l’anno 2022. Si tratta di risorse per la proroga del cosiddetto organico Covid dei docenti. È prevista anche la possibilità di prorogare i contratti sottoscritti con i prof-covid fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022 nel limite delle risorse stanziate.