Coronavirus, gruppi eversivi si organizzano su Telegram per scendere in piazza contro lockdown il 4 maggio: la denuncia delle sardine
Lo staff del movimento delle sardine denuncia l’esistenza di gruppi Telegram creati per “organizzare manifestazioni in tutta Italia il 4 Maggio” contro il lockdown. “Gruppi eversivi, autonomi e organizzati mediante l’uso di telegram si preparano a riempire piazze per il 4 maggio. Il primo giorno di allentamento delle misure cautelative per la salvaguardia della salute pubblica, diventa, per certi individui, una scusa per dimostrare la loro forza individuale col supporto del branco”.
Il movimento nato a Bologna a novembre scorso fornisce un elenco di link per accedere ai gruppi Telegram di ogni regione, dall’Alto Adige alla Campania, dalla Lombardia all’Emilia Romagna. Questi hanno tutti lo stesso nome: Alto Adige Reattivo, Lombardia reattiva, Friuli reattivo, etc. E i messaggi che circolano all’interno sono pressoché gli stessi: “Tutti insieme a manifestare contro questo stato marcio che ci prende in giro giorno dopo giorno con queste assurde restrizioni. Date un’occhiata agli altri Paesi e rendetevi conto che è giunto anche il nostro momento”, si legge nel gruppo del Veneto. “Non temete, non ci sarà più nessun fallimento né da parte nostra né da parte vostra e tutti i cittadini d’Italia saranno uniti per lo stesso ideale”.
Il numero di adesioni cambia da regione a regione: tra quelle con più membri ci sono il Veneto e l’Emilia Romagna, dove risultano iscritti circa 1.400 partecipanti; in Puglia più di 700 persone e in Lazio 834. Nel gruppo della Campania, che conta 772 iscritti, qualche membro fa sapere: “Io da domani esco fuori gli orari di restrizione di De Luca”. E ancora: “Basta, è una dittatura, ma anche fatta male”. “Non sono manco capaci di essere credibili, il 4 si protesta”, si legge ancora. Nei diversi gruppi, sono molte le fake news fatte circolare, dall’affermazione che i Dpcm “non sono legge”, motivo per cui l’intervento della polizia in forza di essi sarebbe incostituzionale, all’informazione che le forze dell’ordine disperderebbero le folle riunite in protesta con i fumogeni e con “il 5G”. “Essendo questi abusi anticostituzionali non lo faranno e si disperderanno da soli. Il sapere rende liberi”, scrivono gli organizzatori. In nessuno dei gruppi è dato sapere l’ora e il luogo delle manifestazioni che, dicono, saranno comunicate solo il 3 maggio.
Intanto, già ieri, 1 maggio, sono state organizzate manifestazioni di protesta contro il governo a Roma e Trieste, da militanti di Forza Nuova e Casapound. Anche se le dimensioni erano ridotte (circa 10 persone a Roma) di fatto i manifestanti hanno creato assembramenti. Nella capitale, il raduno è avvenuto proprio nella storica piazza San Giovanni, dove normalmente si organizza il concerto del primo maggio, quest’anno annullato per via delle misure restrittive. “In Italia non si muore di pandemia, si morirà di carestia”, urla un militante in un filmato del raduno di Roma condiviso dalle sardine.
Intanto, anche oltreoceano si sono verificati simili fenomeni di protesta contro i governi che impongono il lockdown: sempre ieri in Michigan alcuni manifestanti sono entrati armati nel Campidoglio e hanno chiesto alla governatrice di revocare le restrizioni imposte per arginare la pandemia di Covid-19, dichiarate solo il giorno prima in linea con la costituzione americana dalla sentenza di un tribunale. “Non accettiamo o acconsentiamo a limitare o sospendere i nostri diritti inalienabili per nessun motivo, inclusa la pandemia di Covid-19”, si legge sulla pagina Facebook del gruppo “Michigan United for liberty”, che conta più di 8.800 membri. “Riteniamo che tutti gli americani e tutti gli abitanti del Michigan abbiano il diritto di lavorare per sostenere le proprie famiglie, viaggiare liberamente, radunarsi per il culto religioso e altri scopi, radunarsi per protestare contro il governo e dirigere la propria assistenza sanitaria”, scrivono i militanti.
In Italia, sempre su Telegram, gruppi di Forza Nuova e no-vax avevano raccolto 18mila adesioni per partecipare a manifestazioni contro le celebrazioni del 25 aprile e per “riaprire la gabbia di una quarantena intollerabile”. In quella data gli assembramenti non hanno creato troppo clamore, e non è chiaro se si siano verificati o meno. Resta da vedere se avverranno in occasione del 4 maggio.
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