Milano, la marcia di 600 sindaci per Liliana Segre: “La sua scorta siamo noi”
Il corteo contro odio e razzismo, partito alle 18 da Piazza Mercanti, si è poi fermato davanti a Palazzo Marino. Liliana Segre dal palco di piazza Scala: "Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera"
Milano, Liliana Segre dal palco di piazza Scala: “Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera”
“C’è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all’aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera. Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione della memoria”. Queste le parole di Liliana Segre, rivolte al palco di piazza Scala a Milano con 600 sindaci in fascia tricolore.
La senatrice a vita ha iniziato il suo intervento, al termine della marcia dei sindaci a Milano “L’odio non ha futuro”, ringraziando il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Ringrazio il mio amico sindaco di Milano Giuseppe Sala e il mio amico sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il presidente dell’Anci Antonio Decaro e tutti i seicento, forse mille sindaci che hanno voluto essere qui a rappresentare non un partito, ma un sentimento civico condiviso da amministrazioni di diverso colore politico, unite oggi in questa alleanza trasversale. Grazie.”
“Stasera non c’è indifferenza, ma c’è un’atmosfera di festa, cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza – ha poi concluso la Segre – e abbracciamoci in un catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere”.
A seguire il sindaco di Bari, Antonio Decaro, sul palco ha consegnato alla senatrice una fascia tricolore: “A nome di tutti i comuni italiani”. Poco prima dell’omaggio alla senatrice è stato osservato un minuto di silenzio e la manifestazione si è conclusa con i primi cittadini e la stessa Segre che hanno intonato l’inno di Mameli.
Milano, la marcia di 600 sindaci per Liliana Segre: “La scorta siamo noi”
“La sua scorta siamo noi”. È questo il messaggio del sindaco di Milano Giuseppe Sala che oggi, martedì 10 dicembre, insieme a centinaia di colleghi prende parte alla manifestazione dei sindaci, una marcia in onore di Liliana Segre che serve per dire che “l’odio non ha futuro”.
Nel capoluogo lombardo, infatti, alle 17.30 ben 600 primi cittadini di tutta Italia si sono uniti a tanta gente comune per aderire alla marcia organizzata dal Comune di Milano insieme all’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Autonomie Locali Italiane (ALI) e Unione Province Italiane per dimostrare la loro vicinanza alla senatrice a vita sopravvissuta all’orrore di Auschwitz e oggi sotto scorta per le numerose minacce antisemite ricevute.
Il corteo è partito da piazza Mercanti alle ore 18 e ha attraversato la Galleria Vittorio Emanuele II per poi giungere nella piazza di fronte alla Scala di Milano, proprio di fronte a Palazzo Marino. Liliana Segre si unirà ai manifestanti dall’Ottagono della Galleria e terrà un intervento.
“Penso sia giusto – ha dichiarato il sindaco Sala – che prenda la parola solo lei a conclusione della marcia perché la politica porterà la sua testimonianza e la voglia di essere la scorta della senatrice, aspettiamo le sue parole”. L’idea della manifestazione dei sindaci a Milano è stata proprio del primo cittadino meneghino che, insieme al suo omologo di Pesaro Matteo Ricci, ha poi visto una vera e propria ondata di adesioni. Come quella della sindaca di Roma Virginia Raggi, del sindaco di Bari – e presidente Anci – Antonio Decaro o della prima cittadina di Torino Chiara Appendino. Presenti anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, quello di Bergamo Giorgio Gori, quello di Firenze Dario Nardella, Virginio Merola per Bologna e Valeria Mancinelli per Ancona.
Un corteo, quello per Liliana Segre, che non vuole avere colore politico e che unisce esponenti di sinistra e di destra. A partecipare, infatti, anche Paolo Truzzu (sindaco di Cagliari), Claudio Scajola (Imperia), Mario Conte (Treviso) e Stefano Locatelli, il responsabile degli enti locali della Lega. Sembra abbia aderito, infine, anche Roberto Di Stefano, il sindaco di Sesto San Giovanni che si era rifiutato di dare la cittadinanza onoraria alla senatrice.
“L’odio non ha futuro. Roma aderisce alla manifestazione che si terrà a Milano in favore di Liliana Segre, dopo gli insulti e le minacce intollerabili che ha ricevuto. Tutti insieme contro odio e razzismo”, ha scritto Virginia Raggi in un post su Facebook.