La mamma di Sammy Basso: “I suoi organi sono stati donati alla ricerca”
“Gli organi di Sammy sono stati donati alla ricerca, affinché siano utili a far progredire gli studi su cui lui stesso stava lavorando”. A rivelarlo in un’intervista al Corriere della Sera è la mamma del 28enne ricercatore vicentino Sammy Basso, affetto da progeria, morto lo scorso 5 ottobre dopo il malore avuto durante una cena al ristorante.
“È stata una morte naturale, legata per l’appunto alla sua patologia rara. Anche se noi non ce lo aspettavamo minimamente. Quando i suoi amici ci hanno chiamato per dirci che aveva avuto un malore non potevamo immaginare che non si sarebbe mai più svegliato”, ha ricordato affettuosamente la signora Laura Lucchin. “Me lo sono vissuto giorno per giorno”, ha aggiunto.
Lucchin ha spiegato che le aspettative di vita di Sammy erano sui 14 anni ma che a dodici si è sottoposto ad una sperimentazione che gli ha permesso di arrivare fino ai 28. La signora ha poi parlato della grande fede cattolica della sua famiglia, che anche Sammy condivideva: “Sammy ha realizzato un percorso di fede importante. Noi siamo credenti e fin da piccolo lo abbiamo accompagnato in tutte le esperienze della religione cristiana cattolica. Poi a 12 anni, quando ha iniziato la cura sperimentale, ha avuto una crisi. Questo perché Sammy ha sempre creduto che lui fosse nato affetto da progeria perché questo era il progetto di Dio per lui e così l’aveva accettata. Una volta che si è presentata la possibilità della cura sperimentale si sentiva di andare contro la volontà di Dio”. Domani, 11 ottobre, alle 15 tra la chiesa e il campo sportivo di Tezze sul Brenta si terranno i funerali di Sammy.