Mamma trova la figlia suicida grazie all’app “Trova il mio iPhone”
La vicenda si è svolta a Londra. La ragazza soffriva di disturbi psichici
Mamma trova la figlia suicida attraverso l’app “Trova il mio iPhone”
Un mamma ha ritrovato la figlia attraverso l’app “Trova il mio iPhone”. La donna ha ritrovato la 18enne agonizzante, si era suicidata.
Il triste ritrovamento è avvenuto in un parco di Chiswick House, nella zona ovest di Londra. I fatti risalgono a gennaio del 2018 ma, secondo quanto riportato dal Mirror, la madre ha reso nota la storia soltanto una settimana fa, durante un’intervista.
La ragazza aveva diciotto anni e si chiamava Abi Oliver. Aveva detto a sua madre che avrebbe incontrato degli amici, ma purtroppo non ha mai fatto ritorno a casa.
Abi era affetta da problemi di salute mentale da diversi anni e in un anno era stata ricoverata in quattro strutture tra ospedali e unità psichiatriche.
La signora Tasha, madre della ragazza suicida, ha riferito che era felice che la figlia avesse deciso di uscire con alcuni amici perché la ragazza, per anni, aveva sofferto di depressione e ansia e non sarebbe stata in grado nemmeno di accompagnarla a fare la spesa. Non era sicura di quanto tempo lasciare la figlia da sola, non voleva farle pressione.
La donna ha cominciato a preoccuparsi quando la figlia tardava a fare ritorno a casa. “Ho ingrandito la mappa dell’app ‘Trova il mio iPhone’ e, attraverso il segnale GPS, ho visto che Abi si trovava nel parco di Chiswick House”, ha detto la madre.
La madre sapeva che la ragazza avrebbe attraversato il parco prima di tornare a casa, ma quel giorno Abi stava impiegando troppo tempo. La signora ha deciso quindi di chiamare i soccorsi quando non ha ricevuto risposta all’sms che le aveva mandato “Are you okay? Love mum”.
Ha così riunito un gruppo di amici e insieme hanno cominciato a cercarla. La madre, attraverso l’app dell’iPhone “Trova il mio telefono” è arrivata prima degli altri. Ha eseguito le prime procedure di soccorso prima dell’arrivo dell’ambulanza e della polizia ma purtroppo non è servito a molto. La ragazza è deceduta il 27 gennaio 2018 al West Middlesex University Hospital.
Il medico legale che ha seguito il caso ha confermato che la causa della morte è stato il suicidio e ha descritto la vicenda come “uno dei casi più angoscianti” a cui abbia mai assistito.
In passato la sua famiglia di Abi aveva sollevato preoccupazioni per il fatto che la ragazza fosse stata trasferita in un reparto psichiatrico di Manchester, a centinaia di chilometri di distanza da casa, per la mancanza di posti letto nelle strutture vicine.
Durante i sei mesi di degenza, era difficile, per parenti e amici andare a trovarla, mentre quando era ricoverata a Londra riceveva visite quotidianamente. Situazione che ha influito ad aggravare le sue condizioni.