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Maltempo, il ciclone Boris si abbatte su Emilia-Romagna e Marche: due dispersi, mille sfollati, strade chiuse e treni cancellati

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Credit: account X Vigili del Fuoco

A Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, due persone risultano disperse per il crollo di un tetto dove si erano rifugiate per sfuggire all’acqua del fiume Lamone, esondato nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 settembre. Tra il ravennate e il bolognese sono oltre mille gli sfollati a causa dell’ondata di maltempo provocata dall’arrivo del ciclone Boris, che ha già provocato diversi danni nell’Europa centrale. La Protezione Civile ha diramato lo stato di allerta rossa e il Governo sta valutando di dichiarare lo stato di emergenza.

Le province più colpite sono Ravenna e Bologna, dove si contano rispettivamente 800 e 165 sfollati, e nelle prossime ore potrebbero registrarsi piene nel modenese, dove i fiumi Secchia, Panaro e Timido sono sorvegliati speciali.

Ma la situazione sta peggiorando anche nelle Marche. Ad Ancona diverse strade sono state chiuse al traffico per l’esondazione del torrente Aspio. Chiuso il casello di Ancona sud in entrata verso Pescara e in uscita per le provenienze da Bologna. La criticità si estende fino a Porto Recanati dove il casello è parzialmente chiuso in direzione Nord. Chiusa, in entrambe le direzioni anche la strada statale 16 Adriatica, per allagamento in corrispondenza del km 306. A Pesaro, a causa di una frana, il tratto di strada San Bartolo compreso tra via Tolmezzo e via del Monastero, è stato chiuso su indicazioni dei Vigili del Fuoco.

Si registrano “vari smottamenti e piccole frane in tutte le frazioni, in Montesicuro, Gallignano, Candia, Casini di Paterno, Paterno, dove ci sono blocchi stradali”, spiega il vicesindaco di Ancona e assessore alla Protezione civile Giovanni Zinni.

Come riferiscono i tecnici del portale Ilmeteo.it, la pioggia caduta su gran parte dell’Appennino si è riversata verso le pianure, causando l’ingrossamento e le prime esondazioni di torrenti.

A partire dalla notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 settembre, la circolazione ferroviaria è sospesa per condizioni meteo critiche tra Forlì e Faenza, tra Ravenna e Castelbolognese, tra Ravenna e Ferrara, e tra Ravenna e Faenza. Trenitalia fa sapere che ci sono anche 14 treni Alta Velocità e Intercity cancellati, 11 con limitazioni, mentre 5 Intercity Notte sono stati instradati su percorsi alternativi.

“La situazione è drammatica, i nostri cittadini stanno vivendo nuovamente una situazione di difficoltà”, ha dichiarato in un video pubblicato sui social Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna. Priolo ha ricordato peraltro che nell’alluvione che colpì la Romagna nel maggio 2023 gli sfollati furono molti di più, 45mila, e che ci sono attualmente 500 volontari attivati, oltre ai presidi dei Vigili del Fuoco.

Secondo quanto riferito da Priolo nella notte, i colmi di piena hanno superato la “Soglia 3” in diversi bacini, tra cui Idice e Sillaro nel bolognese, Senio e Lamone nel ravennate, e Montone nel forlivese.

“È stata una notte difficilissima con l’attesa per il transito delle piene del fiume Lamone e del fiume Marzeno”, ha detto stamattina  il sindaco di Faenza, Massimo Isola, intervenuto a Sky Tg24.” Il fiume Lamone ha attraversato Faenza e oggi sta coinvolgendo le città che sono tra Faenza e Ravenna: sulla città di Faenza gli argini hanno tenuto e non è esondato e non ha coinvolto il centro storico come era avvenuto nel maggio del 2023″.

Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale (candidato governatore del centrosinistra alle elezioni regionali di novembre) ha comunicato la chiusura del ponte di Mezzano sulla strada statale 16. Sempre nel ravennate, a Castel Bolognese è esondato il fiume Senio con l’acqua che ha raggiunto il centro città.

In provincia di Bologna, il torrente Zena è esondato in diversi punti nel comprensorio di Botteghino di Zocca causando diffusi allagamenti e disagi.

In provincia di Forlì è esondato il Montone e il sindaco Gian Luca Zattini ha invitato tutti i cittadini di salire ai piani alti, mentre si sono registrati diversi interventi per soccorsi a persone in difficoltà tra i Comuni di Rocca San Casciano, Modigliana e Tredozio, nel Forlivese. Il borgo di Modigliana, in particolare, è martoriato dalle frane: “Il fiume è esploso”, ha detto il sindaco Jader Dardi.

La questione diventa anche politica. La deputata di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri annuncia la presentazione in Procura e in Corte dei Conti di esposti “perché vengano accertate le responsabilità per quanto sta avvenendo”. “È assurdo e inaccettabile assistere oggi, ad appena 16 mesi di distanza dall’alluvione di maggio 2023, a scene come quelle delle ultime ore con allagamenti, rotture ed esondazioni in tutta la Romagna. Ci attendiamo che la magistratura riservi massima attenzione a questa grave situazione”, attacca Buonguerrieri.

“Ci eravamo illusi per un attimo che, almeno stavolta, la destra non facesse becero sciacallaggio”, replica Priolo. “Non è passata la notte che hanno invece già replicato il film dell’anno scorso, diffondendo fake news e moltiplicando attacchi ad uso e consumo elettorale. Il paradosso è che, dopo aver voluto contro tutto e tutti tenere la gestione della ricostruzione post alluvione a Roma, scaricano poi tutte le responsabilità sul territorio. È indecente sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista morale”.

“I fondi stanziati dal commissario – prosegue la governatrice facente funzioni – sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi. Complessivamente, subito dopo l’emergenza i lavori di ripristino del territorio hanno visto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali”.

Interviene anche il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci: “Non mi lascio trascinare sul terreno della polemica che qualcuno sotto la spinta emotiva della prossima campagna elettorale per le regionali vorrebbe alimentare”, dice. “Il governo ha tutta l’intenzione di collaborare con la Regione Emilia Romagna perche’ crediamo che ai cittadini interessi poco la polemica quando l’acqua entra nelle case e invade le strade. Niente polemiche politiche”. f

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