Malta, italiani scappano senza pagare il conto. Il padre li riconosce: “Vi mando mio figlio a lavorare gratis”
Malta, italiani scappano senza pagare il conto. Il padre li riconosce: “Vi mando mio figlio a lavorare gratis”
Erano scappati con la scusa di una sigaretta. Dopo la denuncia e il clamore mediatico, il padre di uno dei cinque adolescenti che si erano dati alla fuga senza pagare il conto in un ristorante di Malta ha deciso di farsi avanti. Offrendo al titolare del ristorante italiano “Pasta & Co.” di saldare i circa 100 euro dovuti dai cinque ragazzi siciliani ma anche di mandare il proprio figlio a lavorare gratuitamente la prossima estate.
“Ho apprezzato molto il gesto, ma ritengo sarebbe un’umiliazione troppo grande”, ha detto al Corriere della Sera uno dei due titolari del ristorante, che ha proposto all’uomo di devolvere la somma in beneficienza. “La mia idea lo ha colpito molto e, alla fine, mi ha richiamato annunciando di aver donato ben 250 euro. Noi, per conto nostro, a quel punto siamo tornati dalla polizia e abbiamo ritirato la denuncia”, ha raccontato.
Il fatto risale al 25 agosto scorso, quando cinque ragazzi ragusani, tutti intorno ai 17 anni, avevano deciso di pranzare al ristorante italiano “Pasta & Co.”, spendendo circa 100 euro. Poi, al momento di pagare, si sono alzati uno dopo l’altro con la scusa di una pausa sigaretta.
I titolari li hanno denunciati alle autorità e hanno contattato la stampa. Uno dei due soci ha anche notato l’accento dei ragazzi. Quindi la scelta di contattare anche alcune testate locali in Sicilia.
Vedendo le immagini pubblicate dai giornali, il padre di uno degli adolescenti ha riconosciuto il figlio e si è messo in contatto con il ristorante. “Mi ha telefonato chiedendo i miei dati per saldare il dovuto”, ha detto uno dei soci al Corriere. !Mi ha raccontato che il figlio si è pentito subito, piangeva a dirotto. Io gli ho detto che ho apprezzato moltissimo il suo gesto, che si vedeva fosse una persona onesta e un padre esemplare, ma che non ci fosse bisogno di saldare un conto da 100 euro. Lui però ha continuato a insistere, così gli ho proposto di devolvere la somma ad Arka un’organizzazione dell’isola di Gozo che si prende cura di persone con disabilità”, ha detto, raccontando poi dell’offerta di far venire a lavorare gratuitamente il figlio. Una punizione ritenuta eccessiva: “Sono tutti ragazzini e tutti sbagliamo a quell’età, tutti facciamo degli errori, poi sono sicuro che almeno lui abbia imparato la lezione”, ha detto l’imprenditore.