Il mal di testa cronico è una malattia sociale: approvata la legge in Senato
Il mal di testa cronico è una malattia sociale: approvata la legge in Senato
In Italia sono circa sette milioni i cittadini che soffrono di mal di testa cronico: da oggi, questo esercito silenzioso di persone che soffrono di questo disturbo che diventa invalidante nelle attività quotidiane hanno una tutela in più, visto che la cefalea cronica è diventata malattia sociale. Il Senato, infatti, ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla malattia, presentato dalla deputata della Lega Arianna Lazzarini. La prima firmataria della legge approvata a Palazzo Madama ha espresso tutta la sua soddisfazione “e un pizzico d’orgoglio per questa battaglia intrapresa nel 2011 da consigliere della Regione Veneto e ora vinta in Parlamento”.
“L’Italia – ha continuato Lazzarini – diventa così il primo Paese in Europa ad adottare un provvedimento come questo. Un primo punto di partenza e di attenzione verso i circa sette milioni di italiani che ne soffrono, con una prevalenza netta di donne e nella fascia 20-50 anni. Un segnale concreto che accende i riflettori su questa malattia, affinché i soggetti che ne soffrono non siano più abbandonati a loro stessi e possano finalmente avere una speranza e una nuova dignità di vita. Questa è una malattia invisibile che oggi esce finalmente dal cono d’ombra in cui è sempre stata. Non parliamo del semplice mal di testa passeggero, ma di una malattia cronica e invalidante vera e propria, molto più diffusa di quanto si possa immaginare, che purtroppo ha già portato alcuni pazienti a compiere anche gesti estremi”.
Perché il mal di testa cronico sia riconosciuto come malattia sociale, serve una condizione ben precisa: la cefalea deve essere certificata da almeno un anno, con diagnosi effettuata da uno specialista del settore in un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee. Il testo della legge elenca sei forme di mal di testa invalidanti: emicrania cronica e ad alta frequenza, cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici, cefalea a grappolo cronica, emicrania parossistica cronica, cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione, emicrania continua.