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Home » Cronaca

Dati Covid, nuovo errore della Lombardia: regione in giallo, ma doveva essere arancione da una settimana

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Attilio Fontana e Letizia Moratti Credits: ANSA

La Lombardia sarà da mezzanotte in “arancione rafforzato” fino al 14 marzo. E addirittura la cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità potrebbe decidere a breve di istituire la zona rossa. Ma, nel frattempo, i conti non tornano: la Regione sarebbe rimasta zona gialla per troppe settimane, invece doveva essere arancione. In pratica, i dati utilizzati per il calcolo dell’Rt erano sbagliati (di nuovo).

Dataset che non tornano

A segnalarlo è Vittorio Nicoletta, dottorando di sistemi decisionali dell’Université Laval di Quebec City, in Canada, che ha pubblicato oggi un grafico dove mette a confronto i dati caricati il 3 marzo (resi noti dalla stessa Regione Lombardia a questo link) e quelli consegnati all’Iss il 24 febbraio per la decisione sul colore della Regione (grazie alla piattaforma di open data Git hub, si possono vedere qui con tanto di storico completo). I due dataset sono diversi e, quindi, anche i risultati.

La situazione riportata è sconcertante: il famoso indice Rt di riproduzione del virus che si ottiene non è 0,82 ma 1,09. Ovvero, superando la soglia critica dell’1, è un Rt da zona arancione e non gialla.

Come fare le pulci alla Regione Lombardia

“Si tratta di due dataset troppo distanti – racconta Nicoletta a TPI – già dalla settimana scorsa ci eravamo accorti che 0.82 era probabilmente errato, perché il dataset comunicato il 24 febbraio 2021 non sembrava abbastanza consolidato”.

Praticamente, dall’excel della Regione Lombardia bisogna sommare le quattro colonne dei pazienti con “nessuno stato clinico”, “solo stato lieve paucisintomatico severo grave”, “con stato lieve paucisintomatico severo grave guarito” e “stato lieve paucisintomatico severo grave deceduto”. Si otterranno così tutti i pazienti sintomatici. (L’uso della colonna “Nessuno stato clinico” in presenza di data inizio sintomi è la metodologia usata da FBK). Per calcolare poi l’Rt basta usare questa formula. “C’è da dire – sottolinea il ricercatore – che se anche le altre regioni o pubbliche amministrazioni rilasciassero i dati dei sintomatici a inizio sintomi potremmo fare le stesse verifiche”.

Perché gli errori

Non è la prima volta che la Lombardia viene inserita in un colore sbagliato (e quindi con delle restrizioni sbagliate!) per errore. A gennaio 2021, infatti, è emerso che la Regione governata da Attilio Fontana è stata per una settimana in zona rossa a causa di un’inesattezza sui dati forniti, sulla cui responsabilità c’è stato il solito scarica barile sull’asse Milano-Roma.

Uno dei motivi della scarsa accuratezza sui dati potrebbe essere la mancata comunicazione dello stato clinico dei pazienti che, secondo l’ultimo bollettino settimanale dell’ISS, verrebbe comunicato solo per il 71,3 per cento di tutte le persone sintomatiche. Molto meno rispetto alle altre Regioni, che si avvicinano ad una puntualità del 100 per cento.

Intanto la situazione si aggrava

E mentre si sparano dati con il pallottoliere (pallottoliere che in modo ironico il consigliere regionali Pd Pietro Bussolati aveva pubblicamente donato a Fontana), la situazione contagi sta peggiorando di giorno in giorno. Basta vedere i posti letto riempiti negli ospedali: da inizio 2021 non ci sono mai stati così tanti pazienti negli ospedali lombardi come in questi giorni. Nella giornata di mercoledì il bollettino del Ministero della Salute riportava 5.051 malati Covid nelle strutture sanitarie regionali (ben 506 nelle terapie intensive).

Numeri lontani dai giorni più neri della prima ondata (13.328 il 4 aprile 2020) e anche della seconda (9.340 il 22 novembre 2020), ma comunque cifre in crescita. Si tratta dunque di un territorio che non può davvero permettersi di sbagliare il calcolo del colore regionale. O le conseguenze potrebbero essere devastanti.

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