Caso Baffi: il PD si ritira dalla Commissione d’Inchiesta sul Covid in Regione Lombardia
Dopo la contestata elezione a Presidente della consigliera di Italia Viva, votata dal centrodestra, il PD abbandona i lavori per protesta e inoltre denuncia: "Vergognoso congelare i pagamenti per l’assistenza domiciliare"
Lombardia, Pd lascia commissione inchiesta Coronavirus | Elezione Baffi
Come anticipato da TPI, il PD abbandona per protesta la commissione d’inchiesta istituita sulla gestione dell’emergenza Coronavirus in Regione Lombardia. La decisione è legata all’elezione di Patrizia Baffi di Italia Viva alla presidenza, che tocca alle opposizioni, sebbene la minoranza avesse candidato Jacopo Scandella del PD. I dem hanno protestato duramente contro il comportamento del centrodestra, interpretandolo come uno scambio di favori con la Lega, visto che l’elezione di Baffi è avvenuta nello stesso giorno in cui i renziani si sono astenuti dal voto in Parlamento sulla richiesta di processo contro Matteo Salvini per il caso Open Arms, contribuendo a salvarlo.
Il capogruppo del PD in Regione Lombardia Fabio Pizzul ha messo nero su bianco le ragioni della scelta: “Abbiamo inviato questa mattina una lettera al presidente Fermi per manifestare tutto il nostro disappunto per il modo in cui la maggioranza a trazione leghista ha, di fatto, impedito che la Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid partisse correttamente. Con la medesima abbiamo comunicato il ritiro dei nostri componenti dalla commissione, come annunciato dopo la seduta di martedì. Non sfugge che, con l’assenza delle due maggiori forze politiche di minoranza, vengono a mancare anche i promotori della commissione, che oggi non potrebbe più contare sulle firme necessarie per la sua istituzione. Ho anche ribadito al presidente Fermi che il nostro non è affatto un disimpegno, e che siamo sempre pronti a sederci a un tavolo per riprendere il discorso interrotto, a condizione che Baffi faccia un passo indietro e che la maggioranza intenda ricucire lo strappo istituzionale che ha generato”.
Oltre che da Pizzul, la lettera a Fermi è stata firmata dai tre componenti del PD in commissione: Jacopo Scandella, Gian Antonio Girelli e Carmela Rozza. Quest’ultima aggiunge anche dure critiche rispetto alla gestione dell’assistenza domiciliare: “Vergognoso che la Regione congeli i pagamenti per l’assistenza domiciliare mentre dovrebbe incrementare le risorse”, scrive in una nota. “Dopo aver privatizzato e impoverito l’assistenza domiciliare, nelle RSA e negli ospedali, tanto che ormai questa è l’unica realtà operativa, la Regione congela i pagamenti. E’ vergognoso. E lo è ancor di più in un momento di emergenza in cui le risorse per l’assistenza domiciliare andrebbero aumentate. Chiediamo che vengano anticipati da subito i pagamenti dovuti per il lavoro già svolto e che, a luglio, in occasione dell’assestamento di bilancio, vengano aumentati i fondi per nuove assunzioni. Le risorse ci sono. Il Governo ha già stanziato fondi per tutte le attività di cura legate al Covid-19 e per l’assistenza domiciliare ha già previsto nuove assunzioni”.
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