Locatelli: “Anche io minacciato. Ormai troppi episodi, bisogna capire se c’è un disegno eversivo”
Franco Locatelli è preoccupato e indignato. Prima l’atto incendiario contro il portone dell’Istituto Superiore di Sanità – rivendicato da un gruppo anarchico – poi le minacce al ministro della Salute Roberto Speranza e all’ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) Agostino Miozzo, ora pure una molotov lanciata contro un centro vaccinale a Brescia, su cui indaga l’Antiterrorismo.
“Bisogna capire se c’è un disegno eversivo”, osserva Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css) e coordinatore del Cts, intervistato da Il Messaggero. “Intimidazioni via mail sono arrivate anche a me. Mail aggressive, lettere intimidatorie”, rivela.
Locatelli definisce “intollerabili” le minacce al ministro Speranza “perché sono stati chiamati in causa anche i familiari”.
La moltov a Brescia? Un fatto “oltraggiosamente intimidatorio”. “Merita il massimo dell’esecrazione, la più dura condanna e le più ferme misure punitive. Inconcepibile che si sia voluto fare oggetto di un atto così intimidatorio proprio un centro vaccinale”, fa notare lo scienziato. “Basterebbe guardare alla diminuzione del numero dei morti in Gran Bretagna tra gennaio e oggi per capire che i vaccini sono l’unico modo per mitigare quello che ancora stiamo vivendo”.
“Posso capire che vi sia stanchezza per le restrizioni, ma sono assurdi e privi di ogni logica gli attacchi a una struttura che contribuisce a risolvere la situazione”, prosegue Locatelli. Quello che sta succedendo, mettendo in fila i vari episodi, osserva il numero uno del Css, “fa pensare a un degrado morale in questo Paese su cui bisognerà prima o poi riflettere”.
E allora l’accademico rivolge un messaggio alla politica: “Chi ha responsabilità, a ogni livello, anche politico, dovrebbe trarre insegnamento da episodi come questi per richiamarsi a temperanza e sobrietà nelle affermazioni”.
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