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Liegi-Bastogne-Liegi 2023: Tadej contro Remco, Demi contro Annemiek

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Domani, in mattinata per le donne e nel pomeriggio per gli uomini, è in programma la Liegi– Bastogne–Liegi, la più antica tra le cinque classiche monumento del calendario ciclistico internazionale. La corsa, nata nel 1892 e seconda solo alla Milano-Torino per longevità, è giunta alla edizione 109. La Doyenne, così definita per la sua vetustà, misurerà nella versione femminile 148 chilometri, sei più dell’anno scorso, che saliranno a 258 in quella maschile, tre in più di 12 mesi fa. In buona sostanza, alle ragazze, al via domani per la settima volta, verranno risparmiati i 100 chilometri iniziali, interamente pianeggianti, da Liegi a Bastogne, e le prime due tra le 11 côtes inserite, sulla via del rientro, nel percorso degli uomini. Dopodiché, per la gioia degli amanti della parità di genere, non ci saranno sconti per nessuno con tutte le ascese che hanno reso leggendaria la Liegi dallo Stockeu alla Roche-aux-Faucons, passando ovviamente dall’asperità simbolo di questa corsa: la Redoute.

A ulteriore conferma della natura non discriminatoria della gara di domani, entrambe le versioni saranno incentrate su un duello, tanto speculare quanto affascinante. Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e l’olandese Demi Vollering (SD Worx) andranno in caccia della prestigiosa tripla corona delle Ardenne, avendo entrambi nell’ultima settimana conquistato sia l’Amstel Gold Race che la Freccia Vallone. Tra le donne, una tale impresa sarebbe senza precedenti, cosa comprensibile per la scarsezza di edizioni disputate. Tra gli uomini, invece, solo il compianto Davide Rebellin, nel 2004, e l’enfant du pays Philippe Gilbert, sette anni dopo, sono riusciti a completare questo magico tris. Per Pogacar e Vollering l’ostacolo più grande verso la realizzazione di questa impresa s’identificherà con la maglia iridata. Per uno strano gioco del destino, Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) e Annemiek van Vleuten (Movistar Team), vincitori della  Doyenne nel 2022, sono anche i campioni del mondo in linea, avendo replicato a cinque mesi di distanza dal loro trionfo in Quai des Ardennes l’arrivo in solitaria sul traguardo oceanico di Wollongong. Sarà tanto insolito, quanto affascinante, vedere due sfidanti fasciati nell’arcobaleno.

Chiarito che è altamente improbabile che il successo in campo maschile eluda uno dei due grandi favoriti, va ricordato che la Liegi segnerà la fine della prima parte della stagione per il campione di Komenda che, poi, rifiaterà in vista del Tour de France. Al contrario la corsa di domani costituirà la terza uscita, dopo UAE Tour e Volta a Catalunya, per il millennial fiammingo in vista del suo grande obiettivo stagionale: il Giro d’Italia che prenderà il via sabato 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi. Per gli altri al via, c’è il serio rischio di fare la figura delle comparse. In chiave azzurra, la speranza è quella di vedere una prova confortante di Giulio Ciccone (Trek Segafredo), soprattutto in prospettiva dell’imminente corsa rosa. Un attimo più aperto, invece, il pronostico tra le donne con la belga Lotte Kopecky (SD Worx) e, si spera, l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek Segafredo) a infastidire le due favorite.

Per convenzione, la Liegi-Bastogne-Liegi segna la fine della prima fase della stagione, che culmina con la disputa in rapida successione di quattro delle cinque classiche monumento, prima dell’inizio del troncone centrale, comprendente i tre grandi giri. Finora il 2023 ci ha offerto emozioni a raffica con Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck) capace di vincere Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix. Domani sera sapremo se Tadej Pogacar saprà non essergli da meno, aggiungendo la Doyenne alla Ronde van Vlaanderen, conquistata tre settimane fa.

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