Milano, altre occupazioni al liceo Parini e all’ufficio scolastico: “A casa stateci voi, incapaci”
Con lo slogan “Non l’avete ricostruita voi, ce ne occupiamo noi”, gli studenti milanesi ribadiscono la necessità di tornare alla didattica in presenza, invece che proseguire in sterili polemiche sulla zona rossa
Nonostante la zona rossa in Lombardia – e le conseguenti polemiche tra Regione e Governo – continua senza sosta la protesta degli studenti contro la didattica a distanza. Oggi tocca al Liceo Classico Parini, occupato dal Collettivo Rebelde allo slogan “Non l’avete ricostruita voi, ce ne occupiamo noi”, lo stesso che ha caratterizzato le recenti iniziative al Volta e in altri istituti milanesi.
Alessandro Di Miceli, rappresentante di istituto, spiega: “Crediamo che un rientro in classe in sicurezza sia effettivamente possibile, e oggi siamo qui per mostrare a tutti come lo si può attuare. Abbiamo tamponi rapidi, un protocollo sanitario, e la volontà di collaborare con tutte le altre componenti scolastiche. Tutto ciò è possibile anche a livello nazionale, ma serve volerlo davvero fare, e riconoscere la scuola come una priorità”.
“Inoltre – aggiunge Simone Botti, altro studente del Collettivo Rebelde Parini – non riusciamo più a fidarci delle promesse che ci sono state fatte. Le istituzioni ci hanno preso in giro per ormai troppo tempo, aprendo e chiudendo senza curarsi dei grandi disagi vissuti ogni giorno in Dad da noi studenti. Siamo infatti qui per chiedere che siano fatti investimenti strutturali sul cambiamento del modello di scuola, che portino ad un ritorno in presenza e in sicurezza”.
L’iniziativa del Parini era stata anticipata da un blitz notturno all’ufficio scolastico regionale di via Polesine, dove gli studenti avevano simbolicamente affisso delle catene. Il “Comitato in difesa della scuola” ha spiegato l’iniziativa affermando: “Vi chiudiamo fuori come voi avete chiuso fuori noi”.
“A noi viene negata la possibilità di frequentare il luogo che dovrebbe arricchirci culturalmente e umanamente. Voi che invece avreste il dovere di prendere decisioni per il nostro futuro vi limitate a miseri giochi di potere per difendere qualche colore politico o poltrona”, ha spiegato il Comitato.
“Saremo noi a occuparci della scuola. Restate a casa voi che molteplici volte vi siete dimostrati incapaci, lasciate spazio e possibilità di fare a parsone il cui sguardo è volto verso il futuro. Il futuro di noi studenti”.
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