Lettera di uno studente 16enne: “L’Italia deve avere la voglia di ritrovare un’identità”
Pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione da Flavio Maria Coticoni, studente di 16 anni
Lettera di un lettore di TPI alla redazione:
Ho 16 anni e scrivo perché sono ampiamente in disaccordo con l’ultima mossa di Zelensky, il quale si è comportato da protagonista nei confronti di quella che dovrebbe essere un’Europa unita e dalla quale lui sta pretendendo da troppo tempo gli aiuti militari. Come leggo su TPI, il presidente ucraino si è incontrato in forma riservata con Emmanuel Macron e Olaf Scholz, parlando solo con Francia e Germania di questioni che riguardano l’Europa intera e per le quali l’Italia ha purtroppo sempre dato il suo contributo, con i soldi dei suoi stessi cittadini spesi in armi per difendere un altro paese in nome di una solidarietà opportunista e falsa.
In politica estera, a prescindere da chi ci sia al governo, bisogna sempre fare e volere gli interessi del proprio paese. È dunque gravissimo il fatto che Giorgia Meloni, presidente di uno stato che finora ha speso milioni e milioni di euro per aiutare l’Ucraina, non sia stata invitata al tavolo europeo. In sostanza noi italiani, senza venir nemmeno calcolati, continuiamo ad aumentare vergognosamente e incessantemente la nostra spesa militare, con il solo scopo di sottometterci incondizionatamente alle soluzioni sbagliate, scontate e monotone che l’Occidente sta mettendo in campo.
Chiedere che si cerchi un dialogo per la pace non significa volere la distruzione dell’Ucraina, perché se ci fosse una vera svolta diplomatica, anche solo per capire cosa l’Occidente abbia sbagliato nei confronti della Russia in tutti questi anni, la guerra cesserebbe davvero.
L’Italia, che è stata spesso l’ago della bilancia nelle guerre, si è ridotta a prendere scelte sbagliate in nome di un’incondizionata obbedienza verso paesi che neanche ci considerano e che danno per scontata la nostra subordinazione. È proprio in questi momenti, però, che il nostro paese deve avere la voglia di ritrovare un’identità, di riprendersi il suo ruolo internazionale e di proporre soluzioni concrete e pacifiche per questa guerra. Questa è la rivoluzione di cui noi italiani e il mondo intero avremmo davvero bisogno.
Flavio Maria Coticoni