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Home » Cronaca

Lettera di uno studente 16enne: “Ancora armi a Kiev in nome di una falsa solidarietà tra occidentali e ucraini”

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Pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione da Flavio Maria Coticoni, studente di 16 anni

Lettera di un lettore di TPI alla redazione:

Ho 16 anni e rimango oltremodo sconvolto quando leggo su TPI che l’Italia, con i soldi dei propri cittadini, si appresta ad approvare il sesto pacchetto di aiuti militari all’Ucraina per la “modica” cifra di un miliardo di euro. Non è bastato un anno di guerra incessante e sanguinosa a farci capire che non stiamo agendo nel modo giusto.

Le scelte politiche sotto questo aspetto vanno avanti per inerzia, sotto il conforto e la mediocrità d’azione critica dovuta all’apparente condivisione totale sul piano comunitario nazionale e internazionale. In questi momenti si avverte la totale assenza di capacità individuale nelle nostra politica globale, che continua a proporre soluzioni sempliciste e dannose ai problemi che viviamo nel nostro momento storico, un momento storico che a quanto pare non siamo consapevoli di vivere e poter cambiare.

Siamo arrivati al punto in cui le nostre decisioni per la pace e l’assetto bellico della guerra stessa sono di una monotonia ed omogeneizzazione che fa paura. Ci stiamo dimostrando di non essere più in grado di agire e di prendere determinate scelte: ognuno si limita ad inserire un minimo tassello che va a completare un quadro nel quale tutti decidono tutto ma nessuno è pienamente responsabile di nulla. Questo è esattamente il modo buono per non cambiare le cose, e non è un caso che sia un espediente tecnico che ricorre frequentemente in politica.

Oggi la guerra è nell’interesse di molti, troppi. La Russia è senza dubbio l’aggressore, la causa principale ma non unica di questa guerra. Al contempo, però, dobbiamo riconoscere che c’è una falsa solidarietà reciproca tra occidentali e ucraini, che combattono insieme per scopi differenti. Sappiamo tutti che non è vero che gli ucraini combattono affinché la Russia non attacchi nessun altro paese democratico (sempre che l’Ucraina sia una democrazia vista la non indipendenza della sua magistratura) e che noi combattiamo solo per salvare gli ucraini. Premesso che la Russia ha le sue gravi colpe, dobbiamo ammettere, ma questo non accadrà mai, che gli interessi nostri ed ucraini in questa guerra sono svariati e non propriamente onesti e pacifici.

Flavio Maria Coticoni

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