Lettera di una ragazza alla prof di Palermo sospesa: “Alzi lo sguardo, perché noi non ce lo facciamo abbassare”
Una ragazza di Palermo ha scritto a Selvaggia Lucarelli. Irene ha chiesto all’opinionista di diffondere una lettera che di suo pugno ha scritto alla professoressa, sua concittadina, sospesa per due settimane dal Miur. Rosa Maria Dell’Aria non avrebbe vigilato sui suoi studenti di 14 anni, dell’istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo, che, il 27 gennaio scorso, nel giorno della Memoria, hanno presentato un video in cui affrontavano il tema della violazione dei diritti umani ieri e oggi, nel 1938 con la promulgazione delle leggi razziali, e ora con alcuni punti del decreto sicurezza.
“Gentile Prof.ssa Dell’Aria”, scrive la ragazza, “non provi neanche per un attimo vergogna, amarezza o rimorso per quanto accaduto, sebbene ora sia costretta a subire un provvedimento grave e riprovevole e a vedere il suo viso triste comparire su tutte le testate giornalistiche, come fosse colpevole di una condotta illegale o, peggio, di un comportamento diseducativo nei confronti del suoi allievi”.
“Sia invece orgogliosa del pensiero critico che ha saputo instillare nei suoi studenti, della libertà di manifestazione del pensiero che non è solo formale, ma sostanziale e praticata nella sua scuola, della levatura culturale di un gruppo di studenti che non si limita a imparare pedissequamente la data di una battaglia, ma riflette, analizza criticamente e crea un suo pensiero indipendente, manifesta i suoi dubbi e la sua contrarietà”, si legge ancora nel post della Lucarelli.
“Essere contrari, quando ciò non si materializzi nell’agire violento ma rimanga manifestazione del proprio libero pensiero oppositivo come esercizio di una libertà positiva e del suo contrario negativo, è un diritto, non certo un’attività di propaganda politica, come pure si è voluto far pensare”, dice ancora Irene.
“Gioisca perché, pur inconsapevolmente, ha palesato la verità di questo governo allergico al diverso, allo straniero, all’oppositore, che si serve di una squadra della Digos per fare irruzione in un liceo. Sia fiera dei suoi studenti perchè il paradosso di quanto acacduto è che hanno mostrato, con i fatti susseguenti al video incriminato, che un dubbio ragionevole esiste sull’accostamento dell’agire di questo governo ad una condotta di regime. Alzi lo sguardo, perché noi non ce lo facciamo abbassare”, conclude Irene.