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“Basta interrogazioni, i ragazzi devono superare il trauma”: la lettera di una preside dopo l’alluvione in Emilia-Romagna

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Per recuperare ci sarà tempo “a settembre”, ma per adesso la priorità delle scuole delle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna deve essere “far recuperare ai ragazzi il trauma di quanto successo”: con una lettera rivolta ai professori del suo istituto, la preside del liceo Torricelli Ballardini di Faenza Paola Falcioni ha invitato tutti a “sospendere interrogazioni e verifiche” e a “parlare con gli alunni e le alunne di quanto successo”.

Un approccio basato sull’empatia in un momento difficile. “Purtroppo – dice la dirigente scolastica – questi anni ci hanno consegnato generazioni ferite prima dal Covid e ora dall’alluvione. C’è stato uno spartiacque tra il prima e il dopo del 16 maggio ed è nostro dovere non ignorarlo”. I motivi di questa rinnovata impostazione sono diversi: “Non solo hanno la testa da un’altra parte, ma il pomeriggio hanno bisogno di andare da chi è in difficoltà, di aiutare la loro gente e la città ferita a rialzarsi, hanno bisogno di fare la loro parte”.

Un pensiero particolare la preside lo ha speso per gli studenti del quinto anno, in procinto di sostenere l’esame di maturità: per loro si terranno incontri studio pomeridiani tra ragazzi e insegnanti. “Un passo alla volta ne verremo fuori – si legge in chiusura – l’importante è capire il peso di quello che ci è caduto addosso”. In totale 105 plessi scolastici sono rimasti danneggiati nell’alluvione, in 49 di questi sono state segnalate criticità che potrebbero inficiare la ripresa dell’attività didattica.

Per sopperire all’emergenza si era parlato di un ritorno alla didattica a distanza, ma l’Ufficio scolastico regionale frena sull’ipotesi e punta ad attivare risposte personalizzate e flessibili. Intanto il governo ha pensato anche alle scuole nel decreto emergenziale: sono in arrivo i primi aiuti, con il ministro Giuseppe Valditara che ha stanziato 20 milioni di euro per garantire la continuità didattica.

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