La lettera del geologo a Jovanotti: “Nessuno ti critica per invidia, ti spiego perché il tuo evento danneggia l’ambiente”
Il geologo e membro del Comitato scientifico del Wwf Mario Tozzi ha pubblicato su La Stampa una lettera indirizzata a Jovanotti per commentare le polemiche relative al suo evento estivo, il Jova Beach Party, che continua a far discutere per gli effetti che produce sull’ambiente. Se in un recente video il celebre cantante ha risposto alle polemiche definendo gli ambientalisti suoi detrattori “eco-nazisti“ (“È tutto in regola, venite a verificare di persona, le spiagge le ripuliamo”, aveva detto), l’esperto ha fatto notare all’artista come alla base delle critiche ci siano evidenze scientifiche. “Caro Jovanotti, stavolta sbagli”, scrive il divulgatore scientifico, che pure si definisce simpatizzante del cantautore.
Il problema principale del concerto, scrive Tozzi, è la quantità di persone che sposta: migliaia per ognuna delle 21 serate di cui è composto, dalla spiaggia di Barletta, in Puglia, a quella di Lignano, in Friuli Venezia-Giulia. “Un recente studio del Cnr ha stimato che dalle spiagge del Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena ogni bagnante che passa una giornata al mare porta via con sé, volente o nolente, dai 50 ai 100 grammi di spiaggia“, scrive Tozzi. Va da sé che le circa 50mila che arriva a contenere ognuna delle serate del Jova Beach Party portano via chili di sabbia.
“Lo studio è stato elaborato per la famosa spiaggia di Budelli che veniva sistematicamente depredata delle sue sabbie rosa e che è stata chiusa all’accesso proprio perché comunque 10 bagnanti trasportavano – inconsapevoli – almeno un chilo di sabbia al giorno. Moltiplica questa cifra per le tue 10mila o 50mila persone e vedi a che montagna di sabbia si arriva, senza contare che si balla e ci si agita aggiungendo erosione ad erosione”, continua Tozzi, facendo notare come le linee di coste siano “quanto di più delicato esista sul pianeta”.
“Sono compromesse soprattutto in Italia – continua il geologo – Oggi le nostre coste sabbiose sono spesso in via d’erosione. In Italia circa il 40 per cento delle spiagge è sottoposta ad un’erosione costante e l’esito di questo processo è che rischiano di andare perdute se non si interviene incisivamente”. Tozzi fa notare dunque come le spiagge siano un patrimonio che si dà per scontato ma che potrebbero presto scomparire, motivo per cui “non sembra una delle migliori idee passare con le ruspe prima dell’evento o imporre un mega palco di quelle dimensioni, con tutte le opere temporanee ma pesanti che richiede”.
Infine Tozzi si concentra sul messaggio diseducativo che passa autorizzando eventi di una tale portata nonostante i pericoli per gli ecosistemi e la fauna. “Il messaggio, insomma, è che noi possiamo fare sempre quello che vogliamo a spese dell’ambiente”. E ancora: “Non devi pensare che ci sia una pattuglia combattiva di eco-nazisti, come li hai chiamati che vuole distruggere la tua iniziativa per invidia sociale. (…) Ci sono ecologisti di lunga data come me che studiano l’ambiente da un punto di vista scientifico e che ne hanno viste abbastanza per suggerirti di rinunciare a questo progetto, e rimodularlo legandolo a vere iniziative di compensazione ambientale”, conclude l’esperto.