La lettera della bambina di Bibbiano mai inviata ai genitori naturali
Maria è una bambina di Bibbiano di 11 anni che non vede il padre da quando è piccola: un giorno gli ha scritto una lettera, ma al genitore non è mai arrivata.
La sua storia è un esempio abbastanza concreto del meccanismo attraverso il quale i bambini coinvolti nella rete di affidi illeciti a Bibbiano, comune in provincia di Reggio Emilia, venivano strappati alle famiglie attraverso carte falsificate e confessioni manipolate, per essere affidati agli amici e ai conoscenti dei fautori della truffa, in una catena di onlus e servizi sociali che fruttava ai suoi membri milioni di euro. Secondo l’inchiesta Angeli e Demoni, le famiglie di affidatari percepivano da 620 a 1.200 euro al mese per prendere in carico i bambini, che continuavano a essere seguiti da un gruppo di professionisti pagati fino a 130 euro l’ora per il servizio, anche dopo l’affidamento.
Nel caso di Maria, i genitori erano separati e per questo la bambina era stata affidata allo psicologo dei servizi social. Dai consulti e dai rapporti sanitari emersi nell’inchiesta risilta che la piccola era psicologicamente instabile a causa di abusi sessuali perpetrati dal padre. Lo stesso a cui Maria scrive nella lettera: gli chiede di andarla a prendere da scuola con dei regali, e dice di aver voglia dei suoi abbracci.
Questa lettera non è mai stata consegnata dai servizi sociali al papà.
Maria intanto viveva con una coppia di donne, a cui è stata affidata nonostante i genitori avessero sempre negato ogni abuso da parte del padre.
“Io non ricordo di aver detto di non volerli vedere più”, dice Maria ai genitori adottivi nell’intercettazione ambientale dei Carabinieri riportata dall’inviato di Repubblica a Bibbiano.
Oggi finalmente, grazie alle carte emerse nelle indagini e alla lettera, potrà riabbracciare i suoi genitori. Per tornarci a vivere, bisognerà aspettare che l’indagine sia conclusa.
Intanto, quattro dei sei bambini coinvolti dall’indagine sugli affidamenti illeciti sono tornati dai genitori naturali grazie al verdetto del Tribunale dei Minori di Milano.