La storia di Leonardo, 14enne affetto da una malattia rara: la casa finita all’asta salvata da un benefattore
La storia di Leonardo, 14enne affetto da una malattia rara: la casa finita all’asta salvata da un benefattore
Leonardo ha 14 anni (compiuti a maggio) ed è affetto dalla sindrome di Dravet, una rara ma grave forma di encefalopatia epilettica che ha un forte impatto sullo sviluppo neurologico e psicomotorio. La casa di Leonardo è stata pignorata due anni fa. La piccola azienda del padre – tra il 2010 e il 2011 – è entrata in crisi e i conseguenti debiti hanno poi portato alla richiesta di sfratto. Un incubo che, grazie a un benefattore anonimo, si è ben presto risolto. Leonardo vive a Piazzola, un piccolo centro dell’Alta padovana nel cuore del Veneto e la mamma, Martina Varini, ha spiegato come vive il suo ragazzo: “È in carrozzina e dev’essere assistito giorno e notte. La casa è su due piani ma di sopra Leonardo non può andare, perché ci sono diciotto scalini. Giù abbiamo allestito un divano letto, che la sera diventa un matrimoniale. Dorme lì, sempre con una persona accanto, perché non può stare solo. C’è il bagno attrezzato con la doccia grande, dove si può entrare vestiti e lavarlo, e il lavandino a misura della carrozzina”, ha spiegato la donna, come riporta il Corriere della Sera.
Come ha raccontato il sindaco di Piazzola, Walter Milani, si è formato un comitato speciale per aiutare Leonardo a partire da febbraio composto dalla Pro Loco, un’associazione per l’inclusione sociale delle persone con disabilità (Creativamente disabili), un consigliere comunale (Federico Bellot) e anche uno regionale (Luciano Sandonà). La casa di Leonardo è stata messa all’asta ma, per riacquistarla, servivano 240 mila euro. La Pro Loco ha aperto un conto e in paese hanno cercato di dare ognuno il proprio contributo, ma non è stato abbastanza. Arrivato il Covid e il lockdown, le speranze di recuperare la casa di Leonardo sono diventate sempre più blande, finché non è arrivato un benefattore anonimo che ha versato i restanti 152 mila euro (avevano raccolto “soltanto” 80 mila euro) soltanto due giorni fa. “È stata innanzitutto un’impresa coraggiosa. Ero stato contattato da un avvocato di Padova, che mi aveva detto di avere un cliente disposto a mettere la differenza. Lo chiamo benefattore e non so nulla di lui o lei. Potrebbe essere una società o una persona, non ne ho idea”, ha spiegato il sindaco.
Per la mamma di Leo il viaggio è appena iniziato. “Avendo un bambino con una malattia rara e tanti problemi, vorremmo concedere in comodato d’uso il capannone dove c’era l’azienda di mio marito. Vorremmo fosse allestito un centro diurno per ragazzi con disabilità e ci basta che sia sistemato. I soldi per metterlo a posto noi non li abbiamo, ma abbiamo anche del terreno, che potrebbe ospitare cani, cavalli o asinelli per la pet therapy”, ha spiegato la donna, come riporta il Corriere della Sera.
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