Lecce, “Il killer deriso dai due in un sms”. Si indaga sul movente della vendetta
Emergono altri particolari sull’omicidio di Daniele de Santis ed Eleonora Manta, uccisi con decine di coltellate nella casa dove si erano trasferiti il 21 settembre scorso a Lecce. Secondo le indagini, i primi contatti tra il killer Antonio De Marco e una delle due vittime Daniele De Santis avvengono il 29 ottobre dello scorso anno. Messaggi su Whatsapp in cui De Marco chiede al giovane arbitro la possibilità di prendere in affitto una stanza nell’appartamento di via Montello.
In questo scambio di messaggi la conversazione resta quella normale tra proprietario di casa e affittuario, tanto che Daniele registra sul cellulare il numero di De Marco sotto il nome “ragazzo infermiere”. Nient’altro. E ad un generico “infermiere” si riferirà in seguito Daniele quando ne parla con Eleonora. Non con il nome di battesimo. Quel 29 ottobre 2019 i due si accordano per il trasferimento. De Marco resterà a casa di Daniele un solo mese. I due non si sentono più fino al 6 luglio, quando il 21enne manda un messaggio a Daniele chiedendo nuovamente disponibilità per la stanza. I due si mettono nuovamente d’accordo, e Daniele scrive alla fidanzata che sarebbe tornato “l’infermiere”.
“Entrambi commentavano con una risata – si legge nel decreto di fermo – scrivendo testualmente “ahahah”, il possibile ritorno del medesimo, e la ragazza chiosava scrivendo “torna tutto come prima”. Tale scambio di battute – è scritto ancora nel provvedimento – è da ricondurre verosimilmente alla volontà dei due di deridere il ragazzo in ragione di un possibile episodio accaduto durante la sua permanenza in quella casa, dal 30 ottobre al 30 novembre 2019”.
Le indagini degli inquirenti si stanno concentrando su quel mese di convivenza perché è proprio da lì che potrebbe aver avuto origine la rabbia del killer. Una convivenza, quella dello scorso anno, non priva di problemi. Tanto che un’amica di Eleonora dice agli investigatori: “Eleonora ultimamente non si trovava a suo agio, poiché l’appartamento era condiviso da altre persone”.
A suffragare questa tesi vi è anche il messaggio pubblicato su Facebook da De Marco lo scorso 3 luglio: un post tratto dal blog “Universo Psicologia”, dal titolo “Desiderio di vendetta”, corredato da un commento: “Un piatto da servire freddo… è vero che la vendetta non risolve il problema, ma per pochi istanti ti senti soddisfatto”. De Marco voleva vendicarsi di qualcosa? Certo è che dopo solo 3 giorni da quel post, De Marco chiedeva a Daniele di utilizzare nuovamente la stanza dell’appartamento di via Montello.
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